Quali sono i rischi di cui ha parlato Giorgia Meloni riguardo l’approvazione del salario minimo? Il senatore Berrino prova a spiegarli.
Questo è il giorno in cui si terrà l’incontro fondamentale tra maggioranza e opposizione sulla proposta di legge riguardante l’aumento del salario minimo garantito ai lavoratori. La proposta è arrivata sul tavolo della maggioranza ormai da qualche mese e punta sull’aumento del minimo per aiutare gli italiani che sono in difficoltà ad arrivare a fine mese con i pagamenti delle spese necessarie.
Secondo l’opinione di tutte le forze d’opposizione, l’aumento del salario minimo è l’unica possibilità di risolvere una volta per tutte il problema, ma sulla questione la maggioranza sembra meno convinta. Pur sapendo che prendere una misura a tutela delle fasce più deboli della popolazione è necessaria e che la proposta merita sicuramente una discussione aperta che esuli dalle bandiere politiche, nelle ultime ore la premier ha fatto trapelare un minimo di incertezza sulla possibilità che venga effettivamente accettata.
Rispondendo alle curiosità dei giornalisti, il presidente del consiglio ha dichiarato: “Perché non abbiamo accolto la proposta sul salario minimo così come viene presentata? Se stabilissi per legge una cifra minima oraria di retribuzione per tutti, allora il salario minimo potrebbe rischiare di essere più basso del minimo contrattuale previsto. Il paradosso è che rischierebbe di diventare un parametro sostitutivo e non aggiuntivo peggiorando molto di più i salari rispetto a chi li migliora”.
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Le parole della Meloni hanno immediatamente acceso una spia d’allarme nelle forze d’opposizione, le quali ritengono adesso che la maggioranza possa aver preso solo tempo per non mostrarsi disinteressata alla questione e che alla fine l’incontro previsto nelle prossime ore possa essere solo una messa in scena. Particolarmente preoccupato si è mostrato il segretario di +Europa Riccardo Magi, il quale auspica che il confronto possa essere serio e risolutivo.
Ma è davvero così? Cos’è che rende incerta la maggioranza su una proposta che sembra davvero utile ai lavoratori con i salari più bassi? Il sito ‘Notizie.com’ ha cercato di capire cos’è che perplime la maggioranza intervistando il senatore Gianni Berrino, uno dei membri della commissione lavoro del governo. Questo innanzitutto ha chiarito che la Meloni non ha convocato le opposizioni per perdere tempo e che ci sarà una discussione seria per vagliare i lati positivi e quelli negativi di un salario minimo istituzionalizzato.
Sottolineato che spesso i salari troppo bassi sono una conseguenza del lavoro in nero ed in altri casi a causa di contrattazioni sindacali che non tengono conto delle esigenze della categoria, Berrino passa ad illustrare le potenziali criticità: “Il salario minimo per legge porterebbe a un deterioramento al ribasso del potere contrattuale dei sindacati e quindi dei lavoratori. Devo dar merito ai sindacati che per decenni, pur di portare avanti gli interessi dei lavoratori, hanno sempre trovato un punto di caduta tra margine di profitto e costo del lavoro. Immagino che uno stipendio con salario minimo possa togliere potere a questo tipo di contrattazione”.
Quale potrebbe essere dunque la soluzione? Come si potrebbero aiutare quei lavoratori che percepiscono un salario al di sotto della soglia indicata dalle opposizioni? Secondo Berrino si dovrebbe lavorare su un altro fronte: “Penso che si debba lavorare sulla contrattazione collettiva, specie sugli accordi frutto di dumping contrattuale. Inoltre, si deve intervenire su chi lavora ma resta sotto la soglia di povertà. Non penso che un salario minimo per legge a 9 euro possa essere la soluzione a questo”.