Una recente ricerca lancia un allarme sul mercato immobiliare: crolla il prezzo delle case. Ecco cosa sta succedendo.
L’aumento dei tassi d’interesse deciso dalla BCE per frenare l’inflazione, i problemi collegati alla transizione energetica e i contraccolpi della bolla scoppiata anni fa negli USA. Sono tutti fattori che contribuiscono all’inarrestabile crollo del prezzo delle case.
Le situazione è grave e le prospettive per il 2024 sono davvero poco incoraggianti. La crisi immobiliare, purtroppo, non sembra arginabile: gli esperti del settore hanno già capito che difficilmente potrà essere trovata una soluzione in tempi brevi.
Secondo l’ultima ricerca di S&P, titolata European Housing Markets: Sustained Correction Ahead, si prevede una correzione dei prezzi nominali delle case nella maggior parte dei Paesi europei. Colpa dell’incremento dei tassi ipotecari, dei mutui troppo alti e delle speculazioni che hanno trovato sfogo in Europa e negli Stati Uniti e dell’onda lunga dell’ultima bolla immobiliare. Si teme quindi una crescita esponenziale del prezzo degli immobili, seguita da una pericolosa e veloce ricaduta.
Con l’aumento dei tassi d’interesse deciso dalla BCE per frenare l’inflazione si è infatti indebolita fortemente la domanda, e in molti Paesi si assiste già alla conseguente diminuzione dei prezzi delle abitazioni.
Presto i prezzi raggiungeranno il punto minimo medio. Quando? Lo studio di S&P prevede che avverrà entro la fine del 2024. Ci potrebbe essere una riduzione stimata di circa il 12% in Germania e nel Regno Unito, e una media superiore all’8% nel campione considerato.
I prezzi crolleranno anche per via delle politiche verdi indette dall’UE. Le case ristrutturate e sostenibili saranno le uniche ad avere mercato, mentre tutte le altre saranno fortemente svalutate.
In Italia si resiste grazie al 110% bonus, ma la crisi potrebbe essere dietro l’angolo. Attualmente nel nostro Paese non si può ancora parlare di una vera e propria crisi immobiliare, ma gli alti tassi ipotecari stanno rendendo arduo per le famiglie acquistare case e stanno soprattutto frenando gli investitori. Il il rischio è che si possano abbassare di colpo le valutazioni immobiliari.
Sono già in calo le compravendite, soprattutto nei capoluoghi di provincia. Ed è prevista una riduzione del 10% nel 2023. Le città metropolitane più colpite sono Bologna (-24% di transazioni) e Milano (-23%). E tutti conoscono le variabili colpevoli della crisi. Si tratta dell’inflazione e dell’instabilità geopolitica, due fattori che incidono sul potere d’acquisto delle famiglie, in calo del 20% circa.
Il prezzo più basso può sembrare solo apparentemente un dato positivo per chi cerca di acquisire un immobile, dato che l’intero mercato sarà svalutato e quindi fortemente instabile.
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