L’assegno di invalidità civile è un aiuto economico mensile concesso alle persone mutilate o con disabilità civili, ma esiste un limite di reddito, scopriamolo quale e cosa fare.
L’assegno di invalidità civile costituisce un sostegno finanziario destinato a coloro che sono affetti da gravi disabilità e mutilazioni, situandosi nell’età compresa tra 18 e 67 anni, e la cui invalidità rientra tra il 74% e il 99%. Analogamente alla pensione di invalidità civile, questa misura assistenziale non dipende dalla presenza di contributi assicurativi e richiede il rispetto di requisiti di reddito specifici. Scopriamo di seguito quali sono i criteri e le condizioni per accedere a questa forma di supporto finanziario.
I destinatari dell’assegno di invalidità civile, introdotto dall’articolo 13 della legge 118/1971, sono i cittadini italiani residenti in Italia. A questi si equiparano i cittadini comunitari e extracomunitari legalmente soggiornanti in Italia. È importante ricordare che la Sentenza della Corte Costituzionale 187/2010 ha eliminato l’obbligo del possesso della carta di soggiorno per l’ottenimento di tale assistenza economica.
Dal 1° gennaio 2019 al 31 dicembre 2024, l’assegno può essere richiesto da persone con età compresa tra 18 e 67 anni. Dal 1° gennaio 2025, l’età sarà adattata in base all’aspettativa di vita secondo l’ISTAT. L’assegno è erogato per 13 mesi a partire dal primo giorno del mese successivo alla presentazione della domanda di accertamento dell’invalidità. Non può essere trasferito agli eredi ed è pari a 291,98 € al mese per il 2022, senza essere soggetto all’imposta Irpef.
Cosa è richiesto per poter accedere all’invalidità civile
Il diritto all’assegno di invalidità civile richiede il rispetto di limiti di reddito, che per il 2022 non possono superare i 5.015,14 euro. Nel calcolo del reddito rilevante, vengono inclusi tutti i redditi soggetti a tassazione, esclusi gli oneri deducibili e le ritenute fiscali. Non vengono considerati nel calcolo l’assegno stesso, le rendite INAIL, le pensioni di guerra e l’indennità di accompagnamento. Anche la casa di abitazione è esente dal conteggio del reddito. La valutazione del reddito riguarda solo il beneficiario e non i familiari. L’assegno è erogato in modo completo se il requisito di reddito è soddisfatto.
L’assegno mensile è incompatibile con altre prestazioni di invalidità. Le pensioni erogate dal Ministero dell’Interno (ora INPS), ad eccezione di quelle per ciechi civili, sordomuti e invalidi totali, non possono essere cumulate con l’assegno di invalidità civile. È importante notare che è possibile ottenere altre prestazioni previdenziali non di invalidità, come pensioni di vecchiaia o superstiti, purché il reddito annuo personale resti al di sotto della soglia stabilita.
Infine, per quanto riguarda l’attività lavorativa, l’articolo 12-ter del decreto-legge 21 ottobre 2021, n. 146, ha ridefinito il concetto di inattività lavorativa, consentendo ai beneficiari dell’assegno di svolgere un’attività con reddito inferiore al limite previsto. In tal caso, la prestazione è cumulabile con redditi da lavoro fino a 5.015,14 € all’anno.
In conclusione, l’assegno di invalidità civile costituisce un sostegno economico fondamentale per coloro che vivono con disabilità gravi. L’accesso a questa provvidenza è regolamentato da requisiti di età, invalidità e reddito, con l’obiettivo di garantire un aiuto finanziario a chi ne ha maggiormente bisogno.