Al momento dell’acquisto di un immobile si deve eseguire sempre un’analisi della documentazione catastale. Ecco perché.
Questo controllo va fatto durante la fase antecedente all’acquisto: dovrebbe essere uno dei primi controlli da eseguire. Si tratta, in pratica, di verificare se l’immobile raffigurato sulla planimetria catastale sia quello che realmente si sta acquistando.
Ogni immobile, indipendente o in condominio, ha due planimetrie o mappe di carattere: una catastale e l’altracomunale. La planimetria catastale è fondamentale. Può essere intesa come la mappa dell’immobile (date le ridotte dimensioni dell’oggetto rappresentano è meglio parlare di pianta), che si trova depositata presso l’archivio della sede locale del catasto.
La pianta in questione ha un’importantissima rilevanza tecnica. Perché? Fondamentalmente perché in caso di difformità tra le risultanze della planimetria catastale e lo stato attuale dell’immobile che si intende acquistare si possono avere ripercussioni in sede di stipula del rogito notarile di vendita. E si può anche essere sanzionati con la nullità dell’atto.
Una simile eventualità può determinare anche di rifiuto di finanziamento da parte della banca alla quale si fa richiesta di mutuo. Durante la stipula del rogito notarile o in fase di perizia dell’immobile da parte della banca mutuante, si deve infatti dimostrare la perfetta rispondenza della situazione reale con la situazione catastale e planimetrica.
Immobile con difformità dalla planimetria catastale: cosa si rischia
I dati di ogni immobile iscritto in catasto fabbricati o terreni possono essere consultati tramite una semplice visura catastale. Tale visura può essere chiesta anche online, accedendo al servizio “Consultazione rendite catastali” sul sito dell’Agenzia delle Entrate e inserendo i dati identificativi dell’immobile (Comune di ubicazione, foglio, numero e particella).
Per legge, dal 2010, i notai che stipulano gli atti di compravendita immobiliare hanno l’obbligo di accertare la cosiddetta conformità catastale oggettiva, ovvero la corrispondenza tra la planimetria registrata e lo stato di fatto dell’immobile. Poi, nel cosiddetto “allineamento catastale” c’è anche la conformità soggettiva, che riguarda i dati del proprietario.
Vendere una casa difforme dalla planimetria catastale provoca l’obbligo, per il venditore, di restituire il prezzo ricevuto in pagamento e di risarcire gli eventuali danni arrecati all’acquirente.
La situazione si può comunque risolvere. Per evitare ogni conseguenza di nullità dell’atto stipulato, il venditore può provvedere a sanare, a sua cura e spese, le difformità catastali. Lo si fa incaricando un tecnico abilitato (per esempio un ingegnere, un architetto o un geometra) per effettuare le variazioni necessarie.
Queste variazioni vengono acquisite utilizzando la procedura telematica Docfa (Documenti catasto fabbricati) con un software per la trasmissione degli elaborati planimetrici all’Agenzia delle Entrate e la loro acquisizione in catasto come nuova planimetria.