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Le Partite IVA devono comunicare le ferie all’Agenzia delle Entrate: il limite di giorni da rispettare che sorprende

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Carlotta Nicoletti

Se avete la partita IVA e andate in ferie oltre i 12 giorni cosa succede con l’Agenzia delle Entrate?

Sono molte le persone che possiedono una partita IVA, si tratta di un sistema ben diverso da chi invece lavora sotto contratto. Di norma ad avere la partita IVA sono gli imprenditori, i lavoratori autonomi, freelance e liberi professionisti. La partita IVA è spesso obbligatoria per i lavoratori autonomi e professionisti che svolgono un’attività abituale.

Partita iva e ferie
Attenzione alla partita iva: sapevate che si devono comunicare le ferie? (ilovetrading.it)

Indubbiamente avere la partita IVA ha i suoi pro e contro. Quando si apre una partita IVA bisogna scegliere il regime fiscale, che può essere ordinario o agevolato. Il primo è adatto alle società di capitale, invece il secondo è più indicato alle persone. Chi sceglie l’ordinario dovrà poi versare la differenza tra l’IVA pagata in acquisto e quella ricevuta con le vendite.

Inoltre con il regime ordinario si è obbligati a conservare tutti i registri contabili relativi alla propria attività. Il regime forfettario consente semplificazioni fiscali e contabili notevoli. Bisogna poi tenere conto che chi ha la partita IVA non ha ferie pagate e non matura i contributi.

Partita IVA e ferie: cosa succese se prendi più di 12 giorni?

Chi ha la partita IVA è convinto di non dover comunicare a nessuno quando prende le ferie, ma non è proprio così. Infatti proprio come un dipendente, deve notificare al datore di lavoro il desiderio di andare in ferie e per di più, anche gli imprenditori con partita IVA sono tenuti a comunicare all’Agenzia delle Entrate i periodi di inattività lo sapevate?

Partita iva ferie
Partita iva e ferie, sicuri di sapere tutto? (ilovetrading.it)

Questa è una disposizione che riguarda chi usa un registratore di cassa telematico e nel caso in cui la pausa delle attività lavorative superi i 12 giorni. Questa normativa ha lo scopo di far sapere all’Agenzia delle Entrate che il registratore telematico non è attivo per quel periodo e quindi non sta inviando dati dei corrispettivi giornalieri.

Per chi non conosce questa pratica potrebbe sembrare un adempimento poco importante, in realtà però è un elemento fondamentale della compilance fiscale. Un dettaglio fondamentale è che non basta mettere un cartello con scritto chiuso per ferie sul negozio. Gli imprenditori infatti devono assicurarsi che il registratore telematico sia impostato come fuori servizio nel periodo di ferie. Questo è importante sopratutto se la pausa supera i 12 giorni consecutivi.

I commercianti al dettaglio e anche le attività assimilate che non sono obbligati ad emettere fatture, devono certificare i corrispettivi tramite la memorizzazione e anche la trasmissione degli stessi all’Agenzia delle Entrate. L’operazione si esegue usando il registratore telematico. Per effettuare in modo corretto questa operazione basta solo avere una connessione internet attiva.

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