Sono molti in Italia ad avere animali domestici: cani, gatti, canarini…ma non tutti sono ammessi dalla legge. Anzi, possederli può far arrivare delle sanzioni.
C’è chi ama riempire la casa di gatti e chi non riesce a stare lontano dai cani, ma è una pratica comune nel nostro paese avere uno o più animali domestici. Tengono compagnia e piacciono ai bambini, anzi possono portare benefici durante la loro crescita. Non tutti gli animali però sono adatti a stare tra le mura di casa, ed esiste una lunga lista di specie vietate dalla legge italiana. Tra queste naturalmente non rientrano quelle utili per l’uomo, quindi anche il bestiame è a tutti gli effetti considerato all’interno della categoria “animali domestici”.
Le specie vietate sono prima di tutto tutte quelle che vivono allo stato selvatico, persino i simpatici ricci che ogni tanto capitano nei giardini. Questo serve sia a evitare il diffondersi di parassiti o malattie che questi animali potrebbero portare sia per tutelare loro per primi. Una bestiola che non è abituata a stare in un ambiente domestico ne soffrirebbe molto e anzi potrebbe deperire rapidamente. Questo anche perché la dieta di un animale selvatico non è facile da mantenere tra le mura di casa.
In questa categoria rientrano perciò anche i caprioli, i tassi, i lupi e aquile. Sono animali che è facile incontrare in collina ma che non vanno addomesticati in nessun caso. Un eccessiva confidenza con gli umani li porterebbe ad avvicinarsi loro rischiando anche di trovare reazioni ostili da parte di alcune persone.
Le specie protette non possono essere animali domestici
Tra gli animali che vivono in natura quelli appartenenti a una specie protetta sono una sotto-categoria di cui è comunque vietata la detenzione domestica. Se un animale è considerato in via di estinzione ne è vietato il commercio in ogni forma, quindi, se la si dovesse trovare in negozio sarebbe meglio contattare presto le autorità. Un esempio sono le civette delle nevi, divenute popolari grazie alla saga di Harry Potter.
Tenere in casa propria un animale selvatico o allo stato protetto porta anche a rischiare l’arresto fino a due anni, oltre a dover pagare una multa che può essere compresa fra i 15.000 e i 150.000 euro. L’animale in entrambi i casi viene sequestrato dalle autorità e non sarà possibile riaverlo in nessun caso. In caso tale comportamento venisse reiterato la multa salirebbe fino a 300.000 euro e la pena di reclusione a tre anni.