In caso di decesso per una persona senza parenti prossimi si scatena il caos. Le legge ereditaria non prevede simili eventualità.
La legge che tutela il passaggio dei beni di un defunto in Italia è molto precisa. Quando c’è incertezza sulla presenza di eredi di una persona che muore, tuttavia, il sistema va in tilt. In questo caso cosa succede all’eredità della persona scomparsa?
La legge italiana sulla successione dei beni parla chiaro. I beni terreni di una persona defunta, siano questi consistenti in proprietà o denaro liquido, devono essere divisi tra i suoi eredi a seconda delle sue ultime volontà, ma ci sono dei casi particolari. Una situazione che rischia di mandare nel panico l’intera legge di successione italiana è quella in cui una persona defunta non ha immediatamente riconoscibili degli eredi legittimi. Secondo la legge, infatti, la successione dei beni può avvenire in due modi, uno se il defunto ha lasciato un testamento che spieghi chiaramente le sue ultime volontà e quindi a chi ha intenzione di lasciare i suoi beni terreni. In questo caso, per evitare che ci siano problemi con gli esclusi, la legge prevede che una parte dei beni siano comunque spartiti tra i parenti prossimi del defunto.
La seconda possibilità è quella in cui non ci sia un testamento a cui fare riferimento, in questo caso i beni sono distribuiti tra i parenti prossimi del defunto così come stabilito dalla legge di successione, con una percentuale dei beni che va a beneficio di ognuno di coloro che la legge individua come eredi. Nella fattispecie il coniuge, i figli, i genitori e successivamente tutti gli altri parenti più stretti del deceduto.
Davanti a una legge pensionistica scritta in questo modo, come si procede in caso non ci sia nessun erede legittimo? Il problema si presenta quando una persona decede senza aver lasciato nessun testamento e senza nessun parente da poter considerare prossimo a sufficienza da essere un erede. Questa situazione si sta facendo sempre più comune visto che recentemente più persone decidono di vivere da sole senza sposarsi o avere figli. Diventa quindi più comune che una persona al suo decesso non abbia eredi per far scattare le norme di legge.
Normalmente in questo caso si cerca nella vita del defunto prove dell’esistenza degli eredi più prossimi a cui proporre di ottenere l’eredità. Questo, tuttavia, può richiedere diverso tempo in ricerche, quindi chiunque sia interessato alla questione può richiedere al tribunale di nominare un curatore dell’eredità giacente. Questo viene fatto per evitare che i beni del defunto si danneggino in qualche modo nel tempo richiesto per le ricerche.
I soggetti normalmente interessati alla nomina di un curatore sono generalmente i creditori della persona defunta. In questo modo fanno i propri interessi, stando tranquilli che il patrimonio che servirà per coprire i debiti maturati rimarrà valevole.
Il tempo di richiesta per la nomina di un curatore è di 10 anni, lo stesso periodo di tempo che hanno eventuali eredi di decidere se accettare oppure non accettare l’eredità.
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