Sono state stabilite le nuove regole per l’IMU, e sfortunatamente non sono per nulla buone notizie. Ecco tutte le novità.
L’IMU, per chi non lo sapesse, è il tributo che riguarda il possesso degli immobili. Trattasi di un tributo di competenza comunale, nel senso che finisce nelle casse degli enti locali. L’IMU è gestito dalla legge nazionale, che stabilisce le aliquote di calcolo per i diversi tipi di immobili, come stabilito nella legge di bilancio 2020. I comuni hanno, però, possibilità di manovra. Possono, per esempio, modificare le aliquote nel rispetto della propria autonomia regolamentare e nel rispetto del range stabilito dalle leggi citate.
Questo processo va comunicato al Dipartimento delle Finanze, che pubblicherà il processo sul sito. Per essere efficace nell’anno in corso la comunicazione deve arrivare entro il 14 ottobre. Da qui l’intervento del Ministro Economia e Finanze, che con il decreto del 6 luglio 2023 ha stabilito che regole devono seguire i comuni per diversificare le aliquote e come comunicarlo al Dipartimento delle Finanze.
Per chiarire le regole di calcolo dell’imposta: il tributo va versato in acconto e saldo. L’acconto scade il 16 giugno di ogni anno e il saldo il 16 dicembre dello stesso anno (salvo giorni festivi, in cui si passa al primo giorno lavorativo disponibile). Secondo la normativa vigente, il contribuente deve usare le aliquote IMU dell’anno precedente. Di conseguenza, per l’IMU 2023 bisogna considerare le aliquote del 2022. Il saldo, invece, usa le aliquote scelte per l’anno in corso, ma solo se la delibera sia stata caricata entro il 14 ottobre e pubblicata entro il 28 ottobre, altrimenti utilizzerà le aliquote previste dalla legge.
Aliquote IMU: nuove regole rigide
Il decreto MEF del 6 luglio 2023 ha specificato in maniera chiara gli immobili su cui i comuni possono diversificare le aliquote. Si tratta di:
- abitazione principale di categoria catastale A1, A8 o A9;
- fabbricati rurali a uso strumentale;
- fabbricati di gruppo catastale D;
- terreni agricoli;
- aree fabbricabili;
- altri fabbricati.
I comuni che scelgono di differenziare devono elaborare e trasmettere al Dipartimento delle Finanze il Prospetto, specificando la fattispecie d’immobile scelta. Questo va fatto attraverso l’applicazione informatica disponibile sul loro sito ed è obbligatoria. La regola del 14 ottobre resta obbligatoria. Solo in questo modo il Comune potrà scegliere di cambiare le aliquote da ora in poi, mentre in altri casi si applicheranno le aliquote IMU fissate dalla legge bilancio 2020.