Novità da parte dell’INPS sull’invalidità civile. Si prospettano cambiamenti sui limiti reddituali per l’ottenimento della posizione.
Per tutti coloro che si ritrovano in una condizione fisica o mentale svantaggiata il riconoscimento dell’invalidità civile è necessario per moltissime possibilità. L’INPS ha recentemente annunciato delle novità per quanto riguarda i redditi minimi.
Tutto da rifare per chi nel 2023 vuole farsi ascrivere alla lista degli invalidi civili in Italia. Dopo una lunga discussione c’è stato il cambio di direzione dell’INPS rispetto ai redditi minimi per potersi far riconoscere la posizione di invalido civile e questo metterà in una posizione molto scomoda una buona fetta di persone che ora sono riconosciute nella lista. La novità in particolare intacca tutti quei benefici e quelle agevolazioni concesse agli invalidi civili e legati al reddito del beneficiario. In particolare ne saranno intaccate prestazioni come l’inabilità civile e l’assegno mensile di invalidità che sono collegate al reddito del beneficiario.
Non ne sono invece toccate le prestazioni INPS che non coinvolgono il reddito come l’indennità di accompagnamento per ciechi assoluti e sordi, l’indennità speciale per ciechi parziali e l’indennità di comunicazione per i sordi. Le modifiche sono state comunicata dall’INPS tramite il messaggio numero 2705 del 2023 che va a correggere una modifica simile già apportata lo scorso anno in cui l’INPS spiegava che a tal fine vanno considerati tutti i redditi, di qualsiasi natura, calcolati ai fini IRPEF “al netto degli oneri deducibili e delle ritenute fiscali” tranne la prestazione richiesta, le rendite INAIL, le pensioni di guerra, l’indennità di accompagnamento e il reddito della casa di abitazione.
Il nuovo calcolo delle prestazioni in base al reddito si andrà quindi a modificare l’importo delle stesse. Tra gli oneri deducibili che non dovranno essere computati all’interno del reddito l’INPS aveva segnalato con il messaggio numero 1688 dello scorso anno che ci sono:
In sede di prima liquidazione dell’assegno sono considerati i redditi dell’anno della domanda mentre per gli anni successivi al primo, sia per le liquidazioni, sia per le eventuali ricostituzioni, si tiene conto dei redditi da pensione conseguiti nell’anno in corso mentre per tutti gli altri redditi fa fede l’importo dell’anno precedente. Questi ultimi vanno comunicati ogni anno obbligatoriamente dall’interessato con il modello Red.
L’INPS precisa, a parziale rettifica di quanto precedentemente detto, che il reddito rilevante nella verifica del diritto alle prestazioni di invalidità civile va considerato “al lordo delle ritenute fiscali“. Questo perché la normativa stabilisce che rilevano i redditi valutabili ai fini IRPEF “al lordo delle ritenute fiscali“. Questo cambiamento andrà a influenzare in maniera decisa sui diretti interessati, che in alcuni casi potrebbero vedersi ridurre o anche revocare le prestazioni.
Si ricorda inoltre che nel caso in cui un percettore delle prestazioni assistenziali collegate al reddito non comunichi i propri redditi all’INPS o qualora le dichiarazioni risultino inesatte o incomplete la prestazione è da considerarsi indebita.
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