Le agevolazioni maggiori della Legge 104 sono per coloro che hanno un tasso di invalidità alto, ma ci sono cose interessanti anche per invalidità al 35%.
Le possibilità per le persone con una invalidità del 35% sono molte più di quanto si possa immaginare. Sebbene le agevolazioni più importanti siano per coloro che hanno delle invalidità di grado maggiore, ma ci sono dei vantaggi anche per gli altri.
Il limite minimo per essere dichiarato invalido secondo la legge italiana è del 33%. La legge 104 del Codice Civile è quella che regola i diritti e le agevolazioni per le persone con invalidità o disabilità e che quindi possono non essere capaci di fare un’attività lavorativa o non essere del tutto autosufficiente. La legge tutela queste persone secondo la ratio che le persone con le capacità fisiche o mentali maggiormente invalidanti ricevono le agevolazioni più alte, ma anche per chi ha un tasso di invalidità civile appena superiore al minimo.
In particolare le persone con 67% di invalidità civile possono cominciare a percepire le prime agevolazioni con prestazione economiche. Le principali agevolazioni lavorative, invece, partono con un tasso di invalidità del 46% per via della possibilità di iscriversi alla lista di categorie protette e con il collocamento privato voluto dalla legge 68 del 1999. La stessa legge prevede delle agevolazioni lavorative anche per persone con invalidità anche di tasso inferiore, fin dal 33%. Gli invalidi per una percentuale inferiore al 46% possono iscriversi alle liste solo coloro che:
- sono invalidi di guerra militare appartenente alle categorie della 6° e della 8°;
- sono invalidi per lavoro INAIL;
- sono invalidi per servizio appartenenti alla categoria 6° o 8°.
Le categorie che possono accedere alle agevolazioni
Ci sono altre categorie che possono iscriversi al collocamento mirato. In questi casi particolari l’iscrizione può avvenire a prescindere che sia riconosciuta la disabilità per queste persone. Questo si riferisce a familiari di vittime della criminalità organizzata o del terrorismo, familiari di una persona deceduta per via del proprio lavoro o in guerra, profugo italiano rimpatriato o figlio o coniuge invalido di guerra, lavoro o servizio. Chi fa parte di una di queste categorie può richiedere l’inserimento nelle assunzioni mirate anche con una invalidità del 35%.
Si ricorda che per l’iscrizione alle liste occorre comunque soddisfare gli altri requisiti minimi:
- età compresa tra 18 e 67 anni;
- disoccupato.
Lo stato di disoccupazione è considerato mantenuto anche quando il lavoratore ha un reddito inferiore a 8.000 euro annui con lavoro subordinato o parasubordinato, oppure inferiore a 4.800 euro all’anno con lavoro autonomo, anche occasionale, se si svolge un lavoro nell’ambito di particolari progetti o se si è occupati con un rapporto subordinato di durata fino a 6 mesi.
Documenti da presentare per la richiesta
Per farsi iscrivere alle liste di collocamento mirato occorre fare domanda presso un centro per l’impiego presentando una serie di documenti. Per gli invalidi civili occorrono il certificato di invalidità rilasciato dall’ASL con riferimento a una invalidità superiore al 45%.
Gli invalidi sul lavoro devono presentare un verbale attestante l’invalidità rilasciato dall’INAIL che attesti una percentuale maggiore del 33%. Le persone invalide per guerra, civili di guerra o per servizio devono invece presentare un certificato, rilasciata rispettivamente dalla commissione medica militare, dal comando o dall’amministrazione di appartenenza che attesti la sussistenza di situazione che riduca la possibilità di trovare un impiego.