L’aumento delle temperature comporta fenomeni meteorologici particolarmente violenti: a rischio i nostri impianti fotovoltaici?
Ormai è davanti agli occhi di noi tutti: l’innalzamento delle temperature del pianeta sta causando fenomeni meteorologici inediti, sempre più di sovente caratterizzati da una potenza allarmante, in grado di creare disagi, danni e – purtroppo – feriti e vittime tra gli esseri viventi, esseri umani inclusi. E ciò emerge con tutta evidenza soprattutto nei centri più antropizzati ed urbanizzati, dove gli artifici creati dall’uomo spesso risultano incapaci di sostenere l’impatti degli eventi senza riportare patimenti significativi.
Ed in quanto al rapporto con la tecnologia, il discorso si complica ulteriormente: come dimostrato recentemente dall’alluvione in Emilia Romagna, dove le auto e le colonnine elettriche sommerse dalle acque piovane e fluviali hanno dimostrato di non riuscire a “reggere il colpo”. Né effettivamente, o per lo meno non del tutto, era possibile prevederlo: l’avanguardia, tra le sue caratteristiche, annovera quella della necessità della “comprova”, da realizzare e testare necessariamente sul campo, esponendosi a rischi ed imprevisti (non immaginabili proprio a motivo della loro natura) per poi accorgere e migliorare i sistemi, quando possibile. Strada facendo.
Se quindi ci spostiamo nell’ambito del solare e del fotovoltaico, mantenendolo in relazione con gli attuali cambiamenti climatici, domandiamoci: questi sistemi riusciranno a reggere il colpo? Ed in particolare: le sempre più numerose e severe grandinate che interessano ed affligono il nostro territorio, rischiano di danneggiarli o comprometterli mettendo a rischio i nostri investimenti?
L’impatto della grandine sui pannelli fotovoltaici: quanto possono resistere
In un’intervista rilasciata a Il Sole 24 Ore, Alessandro Villa – amministratore delegato dell’azienda Elmac Solar specializzata in energia rinnovabile – ha spiegato le caratteristiche progettuali dei pannelli solari fotovoltaici. La possibilità di resistere a violente grandinate è stata una delle attenzioni considerate sin dai loro primissimi sviluppi e, per essere introdotti sul mercato, devo adeguarsi alle norme che disciplinano la materia, ovvero la CEI 61215.
Le celle fotovoltaiche devono essere protette da una lastra di vetro temperato spessa almeno 3,2 mm, in modo da poter resistere all’impatto – che viene testato prima della loro immissione sul mercato – di chicchi di grandine del diametro di 25 mm alla velocità di 80 km/h. Il che è senz’altro garanzia di ottima ed elevata resistenza.
Ma se le grandinate diventassero più severe? Come ad esempio quella verificatasi recentemente in Veneto, con chicchi di grandine che hanno raggiunto la velocità di 120 km/h, per diametri simili a quelli di palline da tennis? Ebbene, in questi casi – che, ci teniamo a ripeterlo, non possiamo prevedere con certezza – è assai probabile che i pannelli non sarebbero in grado di sopportare i colpi. Dunque cosa fare? Assicurarli? Creare protezioni aggiuntive? Rivolgersi alla compagnia che ce li ha installati per chiedere suggerimenti e consigli? Senz’altro sono tutte opzioni di scelta più che opportune e che possono aiutarci a trovare la soluzione migliore per tutelare il capitale investito.