Con la nuova legge in procinto di uscire si torna a parlare di salario minimo. Le novità della normativa e chi potrà beneficiarne.
La nuova legge sul salario minimo sta venendo discussa nelle aule dei palazzi del potere e potrebbe portare importanti novità. Questa legge, secondo le indiscrezioni, potrebbe contenere notizie sia per chi ha salari più bassi che chi guadagna già molto bene.
La battaglia per il salario minimo è una delle storiche portate avanti in epoca recente dalla sinistra italiana. La teoria sarebbe quella di avvicinarsi ai salari minimi già introdotti in Germania e in Francia, dove i lavoratori non possono essere pagati al di sotto di una certa soglia oraria. A questa proposta si era sempre ferocemente opposto il blocco di centrodestra, che considera la misura inutile e, anzi, dannosa per le piccole imprese italiane che non sarebbero in grado di pagare stipendi più alti.
La diatriba potrebbe essere arrivata ad un punto di svolta allorché tutte le opposizioni in maniera compatta hanno presentato alla Camera una proposta di salario minimo garantito di 9 euro lordi all’ora. L’obiettivo, si sente dai portavoce della proposta, è quello di contrastare lo sfruttamento dei lavoratori che in Italia è percepito come un grosso problema, soprattutto tra i più giovani. La proposta di legge è stata appoggiata anche dai sindacati e da Confindustria, andando a collezionare un consenso molto pesante, che deve tuttavia superare lo scoglio della maggioranza di Governo in Parlamento e al Senato.
La legge prevede una retribuzione minima di 9 euro lordi all’ora da applicare sui CNLL che ad oggi prevedono una retribuzione inferiore. Questo tuttavia influenzerà anche quei contratti che prevedono una retribuzione maggiore i 9 euro lordi all’ora, perché anche questi dovranno aumentare proporzionalmente ai salari più bassi. Significa quindi che aumenterebbero i salari di tutti i lavoratori italiani.
Inoltre, il testo della proposta prevede che la Manovra Finanziaria 2024 definisca un beneficio temporaneo per accompagnare l’adeguamento al trattamento economico orario di 9 euro delle eventuali più basse retribuzioni previste da contratti collettivi di settori meno sviluppati. Un eventuale decreto lavoro per introdurre queste novità è atteso per questo autunno e non comprenderebbe soltanto le norme sul salario minimo, ma anche una serie di altre novità relative al lavoro in Italia.
Il nuovo Decreto Lavoro potrebbe avere diverse novità in arrivo. Innanzi tutto si parla di una nuova detassazione per il lavoro straordinario, tredicesima, premi e bonus lavoratori dipendenti. Il meccanismo andrebbe a sostituire quello degli scaglioni dell’imposta sostitutiva IRPEF attualmente in vigore. Sarebbero inoltre previsti nuovi bonus e premi per i lavoratori da aggiungere ai contratti collettivi.
In particolare c’è l’intenzione di rendere strutturale l’aumento fino a 3.000 euro della soglia esentasse per i bonus fringe benefit a lavoro approvato con il Decreto lavoro di maggio e ulteriori modifiche riguarderanno i pagamenti e gli anticipi dei TFR e TFS, che ad oggi sono ancora argomenti di dibattito legislativo.
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