Il tema delle pensioni è centrale nel percorso dell’esecutivo e tra le ipotesi è spuntata anche Quota 96. Di cosa si tratta e che benefici potrebbe portare ai lavoratori?
Sono molteplici le ipotesi sul tavolo di confronto istituito dal governo con i sindacati sul tema delle pensioni. Un argomento delicato nell’ambito del quale ogni variazione può scatenare accese polemiche o essere accolta con favore: tutto deve essere valutato minuziosamente dal momento che la riforma delle pensioni interessa milioni di lavoratori e può influenzarne radicalmente la qualità di vita.
Ebbene tra le possibilità che potrebbero trovare concretezza nei prossimi mesi è spuntata Quota 96: una versione ‘alternativa’ rispetto a Quota 103, che il governo sta valutando di prorogare, e che prevede requisiti molto precisi.
In attesa di eventuali nuovi tavoli tra le parti sociali ed il governo, tante informazioni hanno iniziato a circolare in merito a quella che di fatto rappresenta un’altra forma di pensione anticipata e che potrebbe essere sfruttata per concludere la propria attività lavorativa nel 2024, anno entro il quale il Governo dovrebbe approvare la riforma delle pensioni.
Iniziamo col dire che Quota 96 riguarderebbe coloro che svolgono mansioni usuranti: potrebbero, con 35 anni di contributi versati, andare in pensione a soli 61 anni di età. Nel corso dei tavoli di confronto è stato proposto anche di abbassare a 60 anni la possibile età pensionabile, trasformando di fatto Quota 96 in Quota 95. Sottolineiamo che niente ad oggi è stato deciso: Quota 96 si trova, come altre proposte, in fase di esame preventivo e di analisi anche dal punto di vista delle coperture economiche. Solo quello che verrà inserito nella Legge di Bilancio 2024 da approvare entro l’ultimo giorno del 2023 sarà di fatto ufficiale.
La differenza con Ape sociale ed Opzione donna è legata al fatto che, a parte l’età ed i contributi versati, con Quota 96 non occorrerebbero altri requisiti per poter accedere alla pensione. Le attività considerate gravose ed usuranti potrebbero rientrare in quelle indicate nell’allegato 3 della Legge di Bilancio 2022 che è stato poi confermato anche nella Legge di Bilancio successiva. Anche se è possibile che per il 2024 l’elenco di questi lavori possa essere aggiornato e rimodulato. L’ostacolo principale al momento resta legato alle risorse da allocare per altre forme di pensione anticipata: Quota 96 potrebbe, dunque, anche non andare in porto nel 2024, anno nel quale potrebbe essere rinnovata solo Quota 103.
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