Endometriosi: scenari in evoluzione per l’introduzione di esenzioni alle cure – un’analisi dei recenti sviluppi e dibattiti.
In Emilia-Romagna è in corso un dibattito riguardante le esenzioni per le donne affette da forme gravi di endometriosi. Tuttavia, le aspettative sono state deluse a seguito di un mancato sostegno da parte della maggioranza in vista del voto di bilancio previsto per il mese di dicembre. La petizione “Endometriosi: firma adesso!“, guidata da Sara Beltrami, portavoce dell’iniziativa, ha riscosso notevole adesione, con oltre 4.000 firme raccolte in Emilia-Romagna e quasi 9.000 firme a livello nazionale.
Al momento una donna affetta da endometriosi, anche se al terzo o quarto stadio della malattia, non gode di esenzioni sulla terapia farmacologica. Ciò comporta che ogni mese debba affrontare una spesa considerevole, stimata tra 20 e 40 euro, per acquistare il farmaco che contrasta la diffusione della malattia e contribuisce ad alleviare i sintomi più invalidanti, come le cisti, le aderenze e le lesioni che possono svilupparsi in vari organi. Senza contare i costi aggiuntivi legati all’uso di integratori e complementi alimentari.
La petizione “Endometriosi: firma adesso!” aveva come obiettivo anche il miglioramento della formazione dei medici e il finanziamento dei Percorsi diagnostico-terapeutici assistenziali (PDTA). Questo sistema di assistenza permette alle donne con sospetta o accertata diagnosi di accedere a una serie di visite specialistiche con elevati standard qualitativi e si propone di preparare i professionisti della salute affinché possano individuare tempestivamente la malattia e fornire un trattamento adeguato, anche nei centri ospedalieri periferici distanti dai principali hub regionali.
Tuttavia, nonostante l’approvazione dei PDTA nel 2019, la loro piena implementazione è stata ostacolata dalla mancanza di risorse finanziarie adeguate e dall’assenza di un supporto costante da parte delle autorità sanitarie. La situazione è stata ulteriormente complicata dai timori riguardanti la sostenibilità economica delle misure di tutela, considerando il vasto numero di potenziali beneficiarie. Questa preoccupazione sembra essere uno dei principali motivi che ha portato al rifiuto di finanziare i PDTA, impedendo di fatto la loro attuazione.
In questo contesto, la campagna “Endometriosi: firma adesso!” ha suscitato un dibattito acceso e incentrato sui contenuti, gettando luce sulla delicata questione dell’endometriosi e dei diritti delle donne affette da questa patologia. Nonostante l’affossamento dell’iniziativa, Beltrami ritiene che il dibattito intenso rappresenti un segno positivo per il futuro e auspica che il voto di bilancio previsto a dicembre possa finalmente garantire le coperture necessarie per affrontare le esigenze delle migliaia di cittadini firmatari della petizione.
Nel frattempo, la regione Valle d’Aosta ha intrapreso iniziative a favore delle donne affette da endometriosi, riconoscendo esenzioni per le terapie farmacologiche e rimborsi per le prestazioni effettuate al di fuori del territorio regionale, per le pazienti con un ISEE non superiore a 35.000 euro. Inoltre, è prevista l’offerta di due cicli di colloqui psicologici clinici indipendentemente dallo stato clinico delle pazienti.
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