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Pensioni: arriva la mazzata nascosta | Ci andrai più tardi e prenderai di meno: allarme CAF

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Samanta Airoldi

Allarme riguardo alle pensioni: milioni di contribuenti, per un banalissimo errore, rischiano di andarci più tardi e di prendere meno.

I Caf mettono in guardia: per colpa di un banale errore, molti saranno coloro che non potranno più andare in pensione all’età prevista e che avranno anche un assegno previdenziale ridotto. Vediamo insieme cosa sta succedendo.

Allarme pensione
Molti dovranno andare in pensione più tardi -(Ansa foto)- Ilovetrading.it

Non tutti lo sanno ma lo stralcio dei debiti e la pensione sono strettamente collegati. E così, a causa di un errore, molti non potranno più andare in pensione quest’anno o all’età che avevano previsto. Dovranno continuare a lavorare e, a tempo debito, riceveranno un assegno previdenziale più basso di quello che avevano messo in conto. E tutto questo a causa di un errore che non è stato commesso dai contribuenti.

Ecco chi andrà in pensione più tardi

Come anticipato in pochi lo sanno ma lo stralcio dei debiti e la possibilità di andare in pensione, sono collegati in alcune situazioni. Ed è proprio a causa dello stralcio automatico che milioni di italiani vedranno allontanarsi il momento in cui potranno smettere di lavorare.

Pensione e stralcio dei debiti
Anni di contributi cancellati/ Ilovetrading.it

La legge di Bilancio 2023 ha stabilito lo stralcio automatico dei debiti fino a mille euro contratti nel periodo compreso tra il 2000 e il 2015. Un contribuente non ha avuto nemmeno la possibilità di scegliere: la procedura era automatica. Fin qui tutto bene: chi non vorrebbe vedersi cancellare automaticamente i debiti? Il problema è che molti di questi debiti erano debiti contributivi con l’Inps: datori di lavoro che non avevano versato i contributi ai loro dipendenti o lavoratori autonomi che non avevano versato i contributi per se stessi.

Mentre ai datori di lavoro lo stralcio automatico delle cartelle ha solo portato vantaggi e non dovranno più versare i contributi che non avevano versato, così non è stato per i lavoratori autonomi che, in parecchi casi, hanno perso anni di preziosi contributi utili alla pensione. I più penalizzati sono stati gli artigiani, coloro che sono iscritti alla gestione separata dell’Inps sia autonomi sia parasubordinati e i lavoratori autonomi del settore agricolo.  In questo ultimo caso anche solo il debito contributivo di un mese, ha comportato la cancellazione di un intero anno di contributi. In pratica chi non aveva versato, per esempio, un mese di contributi nel 2001, ha perso tutti i contributi versati quell’anno.

Che fare allora? Milioni di italiani, senza neanche saperlo, si trovano ora con molti contributi in meno e sono costretti a posticipare il momento della tanto agognata pensione. Per porre rimedio è stata pensata una sorta di “sanatoria delle pensioni “: in pratica i lavoratori autonomi che hanno perso contributi a causa dello stralcio dei debiti, possono di nuovo pagarli entro il 31 dicembre 2023. In questo modo potranno serenamente andare in pensione all’età che avevano stabilito.

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