A causa dell’inflazione e dei rincari delle materie prime, è in atto un’impennata dei prezzi del cibo: molti prodotti sono diventati troppo cari per le famiglie.
I prezzi continuano a salire, e l’estate peggiora il quadro. Dopo un inverno e una primavera di aumenti generalizzati, con la stagione calda l’inflazione ha reso molti cibi carissimi. Ecco perché varie associazioni dei consumatori, come il Codacons e Assoutenti, hanno denunciato la situazione. L’aumento dei prezzi del “paniere estivo” appare su più livelli ingestibile.
Sono proprio i principali piatti e alimenti consumati in estate che hanno subito un aumento. Dipende dell’inflazione, dell’aumento dei prezzi delle materie prime e dal caldo record che ha rovinato molti raccolti. E quali sono i cibi più cari dell’estate? Aumenti vertiginosi interessano proprio i cibi e i prodotti più consumati in genere nel periodo caldo.
Occhio dunque al prezzo di gelati, frutta e verdura. E attenzione poi anche ai rincari di prodotti “essenziali” come acqua e riso. Per non parlare poi del pesce: il mercato ittico ha conosciuto dei rincari senza precedenti nel nostro Paese. Che i prezzi siano schizzati alle stelle è chiaro, anche senza un’analisi economica generale, a chiunque faccia la spesa.
L’aumento graduale in atto da più di un anno potrebbe però illudere o confondere alcuni consumatori. Quest’estate sta andando in scena il prevedibile boom dell’aumento dei prezzi. I dati ISTAT parlano di aumenti dei prezzi dei voli, dei treni, della benzina e delle strutture ricettive, ma soprattutto dei beni alimentari più consumati d’estate.
Cibo più caro d’estate: i prodotti il cui prezzo è schizzato alle stelle
Per il gelato, sia artigianale che confezionato, si parla di un rincaro minimo rispetto all’anno scorso del 20%. E in alcune zone, si andrà abbondantemente oltre per quanto riguarda quello artigianale. Aumenta poi il prezzo di frutta e verdura.
Per la frutta si parla di aumenti vicini al 10%. E il prezzo è ancora più alto per la verdura, a causa del caldo torrido, dei nubifragi primaverili e della siccità invernale. I pomodori costano il +12,8% in più rispetto a un anno fa. Aumentano anche le verdure a base di bulbi (come finocchi, carote e asparagi), che hanno subito rialzi medi del 23,6%.
Si registrano rincari anche per birra, bevande gassate e succhi di frutta, oltre agli aperitivi alcolici e all’acqua minerale. Sì: costa di più anche l’acqua. E questo come conseguenza della Guerra in Ucraina (l’anidride carbonica viene in gran parte da lì).
Subiscono forti rialzi anche pasta e riso, così come il pesce. I prodotti ittici saranno cari anche da condire, dato che l’aumento insiste anche sull’olio d’oliva, cioè uno degli alimenti di maggiore consumo in Italia, che ha subito un aumento del 26,7%.