La riforma fiscale sta portando molti cambiamenti, e quelli di oggi riguardano la partita IVA e i collaboratori. Ecco cosa devi sapere.
La riforma fiscale in arrivo cambierà molte cose, non solo per la revisione delle aliquote Irpef per la tassazione dei redditi, che rappresentano la parte principale della riforma, ma anche cambiamenti per i titolari di partite IVA, professionisti e collaboratori. Vediamo nello specifico che cambiamenti aspettarci.
Ci sono molte novità in arrivo, tra cui la riduzione della ritenuta d’acconto per lavoratori autonomi e la possibilità di rateizzare l’acconto delle tasse di novembre. Ricordiamo che la ritenuta in genere si applica a:
- redditi da lavoro dipendente;
- compensi di lavoratori autonomi;
- provvigioni per prestazioni occasionali;
- interessi e guadagni da obbligazioni, titolo assimilabili e cambiali finanziarie;
- premi da vincite.
Tutte queste ritenute potrebbero subire riduzioni. Invece, per quanto riguarda la rateizzazione dell’acconto delle tasse di novembre, la riforma prevede la possibilità di rateizzare da novembre fino a giugno, distribuendo più equamente il carico fiscale dei lavoratori autonomi, imprenditori individuali e altri soggetti a cui si applica l’Isa, anche attraverso meccanismi di introduzione progressiva della periodicità mensile, che sia di acconti o saldi.
Partite IVA con decreto dedicato: le novità
Ci sono anche novità specifiche per le partite IVA e i collaboratori con un apposito decreto su cui il governo lavora da parecchio tempo. Una delle novità sono gli aiuti in caso di crisi o malattia a lavoro per professionisti e lavoratori autonomi, novità molto importante visto che fino a oggi sia lavoratori autonomi che professionisti non hanno alcuna tutela o aiuto in caso di malattia o infortunio.
Arriveranno anche aiuti per la disoccupazione, che al momento esistono già per i lavoratori dipendenti che restano senza lavoro, ma non per i titolari di partita IVA. Si cercherà probabilmente di raggiungere una nuova misura per tutti i professionisti in partita IVA simile a quanto già fatto con la cassa integrazione dello scorso anno, la Iscro, che era però solo valida per i professionisti iscritti alla Gestione Separata dell’Inps. Per contesto, i requisiti di questa cassa volevano un reddito entro gli 8.145 euro con condizione che fossero:
- in regola con i versamenti contributivi;
- titolari di partita IVA da almeno 4 anni;
- non titolari di pensione diretta;
- non assicurati da altre forme previdenziali;
- non titolari di reddito di cittadinanza;
- precettori di un reddito da lavoro autonomo inferiore al 50% della media dei redditi prodotti nei tre anni precedenti alla domanda.
Possiamo quindi aspettarci un processo simile per tutti gli altri titolari di partita IVA.