Scopriamo chi sono le famiglie interessate da un eventuale perdita dell’Assegno Unico e cosa devono fare per continuare a ricevere i soldi.
L’Assegno Unico Universale viene erogato dal mese di marzo 2022 alle famiglia con figli a carico indipendentemente dal reddito. Tutti i nuclei familiari con figli a carico di età inferiore a 21 anni – o senza limiti di età in caso di figlio con disabilità -ricevono mensilmente da circa un anno e mezzo una nuova misura universale di welfare per le famiglie.
L’Assegno Unico ha sostituito diversi bonus e prevede il versamento di un importo differente a seconda dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente. Nel 2023, per effetto della rivalutazione, gli importi vanno da 54 euro a 189 euro.
A percepire la misura anche i percettori di Reddito di Cittadinanza. Un doppio aiuto dello Stato che, però, a breve si perderà. L’RdC, infatti, viaggia veloce verso la fine della sua esistenza. Con la Legge di Bilancio 2023 Giorgia Meloni ha deciso di concedere solo sette erogazioni nell’anno in corso agli occupabili e di sostituire il sussidio economico con una prestazione che miri veramente al collocamento nel mercato del lavoro. L’Assegno Unico viene ad oggi erogato insieme alle ricariche del Reddito di Cittadinanza. Ora che quest’ultimo sparirà cosa dovranno fare le famiglie?
Assegno Unico, per non perderlo serve agire subito
Da agosto l’Assegno Unico non verrà più erogato agli occupabili. Continueranno i versamenti, invece, alle famiglie con over 60, figli minori e componenti disabili. Essendo l’Assegno Unico erogato a chi ha figli a carico chi ha nel nucleo un bambino/ragazzo sotto i 18 anni non dovrà preoccuparsi. Le ricariche dell’RdC arriveranno fino al 31 dicembre e con esse l’Assegno Unico Universale.
Tutte le altre famiglie non verranno comunque abbandonate. Gli occupabili, infatti, riceveranno una nuova misura loro dedicata per il ricollocamento lavorativo. Si tratta del Sostegno per la formazione e il lavoro erogato dal 1° settembre a chi ha tra i 18 e i 59 anni e un ISEE inferiore a 6 mila euro. L’importo mensile sarà di 350 euro per 12 mensilità e dovrà essere utilizzato per partecipare a progetti di formazione lavorativa.
I non occupabili, invece, dal 1° gennaio 2024 riceveranno l’Assegno di Inclusione. Entrambe le nuove misure saranno indipendenti dall’Assegno Unico Universale. Significa che tutti i percettori di RdC dovranno inoltrare domanda della prestazione per non perderla indipendentemente dall’ultimo mese di fruizione. Via, dunque, alla richiesta accedendo al servizio predisposto sul portale dell’INPS entrando con le credenziali digitali ossia SPID, Carta Nazionale dei Servizi o Carta Elettronica di Identità.