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Riforma pensioni: passo indietro verso Opzione donna, deluse la lavoratrici

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Valentina Trogu

La Riforma delle Pensioni dovrà chiarire molti dubbi sul sistema previdenziale italiano. Tra i tanti quelli sulla questione “Opzione Donna”.

Il tavolo di lavoro tra Governo e sindacati è nel vivo ma le conclusioni raggiunte sono decisamente poche. Per Opzione Donna ancora regna l’incertezza.

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Cosa accadrà ad Opzione Donna – Ilovetrading.it

Lo scorso 26 giugno sono ripresi i colloqui tra esecutivo e sindacati per cercare di definire un nuovo piano pensionistico soddisfacente per i cittadini. L’obiettivo è creare scivoli flessibili e strutturali ma in assenza di risorse si punta maggiormente su strumenti ponte in attesa dei soldi.

Nella Legge di Bilancio 2024 dovranno essere inserite le nuove formule ma al momento ci sono solo tante ipotesi e poche certezze. Quota 41 per tutti sembrerebbe fuori discussione a meno che non si introduca il sistema contributivo puro indipendentemente da quando si sono iniziati a versare i contributi. Ci sarà una proroga di Quota 13 con il pensionamento a 62 anni di età e con 41 anni di contribuzione? Anche questa è una possibilità. E l’APE Sociale? In scadenza il 31 dicembre 2023 sarà quasi sicuramente prorogata ma forse con qualche modifica. Poi c’è Opzione Donna, fonte di grandi discussioni tra Governo e Sindacati.

Opzione Donna, un futuro ignoto: facciamo il punto della situazione

La Legge di Bilancio 2023 ha modificato Opzione Donna restringendo la platea delle beneficiarie. Modifiche mai accettate dalle lavoratrici e dal Comitato Opzione Donna. Si chiede in modo insistente al Governo di ripristinare i vecchi requisiti permettendo a più donne il pensionamento anticipato. Risulta inaccettabile, poi, il taglio di risorse per la misura, da 110 milioni di euro a 20 milioni circa.

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Opzione Donna, le accuse al Governo – Ilovetrading.it

Ad accusare il Governo e nello specifico la Premier Meloni è la deputata Braga del PD. Si dice dalla parte delle donne ed ha esposto chiaramente il disappunto verso le modifiche allo scivolo pensionistico. Braga insieme alle forze sociali sindacali farà battaglia per ripristinare le vecchie condizioni. Al momento il PD ha presentato nuove proposte di Legge per l’indennità dei caregiver e per il sostegno delle donne con disabilità. Si continuerà con la richiesta di un passo indietro con un ritorno al passato per Opzione Donna o, almeno, con un aumento delle risorse a disposizione.

Ricordiamo che ad oggi possono andare in pensione a 60 anni (59 anni con un figlio e 58 con due figli) e con 35 anni di contributi solamente le caregiver da almeno sei mesi, le invalide al 74% e le disoccupate (impiegate in aziende che hanno dichiarato lo stato di crisi). L’associazione età/figli, infine, è un’altra questione su cui si dibatte.

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