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La casa popolare non è per sempre: in questi casi la perdi (ma puoi anche recuperarla)

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Antonia Festa

Anche il diritto alla casa popolare è soggetto a decadenza ma la legge prevede delle misure che consentono di sopperire a tale perdita.

La normativa prevede una serie di circostanze in cui un soggetto può perdere il diritto alla casa popolare.

perdita casa popolare
Il diritto alla casa popolare si può perdere (ilovetrading.it)

La perdita può essere causata da svariati eventi. Nel dettaglio, è disposta nell’ipotesi di:

  • abbandono dell’abitazione per un periodo superiore a 3 mesi, senza alcuna autorizzazione da parte da parte del gestore;
  • cessione a terzi dell’immobile assegnato e/o delle sue pertinenze;
  • variazione della destinazione d’uso dell’alloggio e/o delle sue pertinenze;
  • uso dell’abitazione, delle sue pertinenze e dei beni comuni per fini illeciti, risultanti da provvedimenti giudiziari, della pubblica sicurezza oppure della Polizia locale;
  • inosservanza delle norme in materia di ospitalità, coabitazione, fusione e mobilità;
  • gravi danni all’immobile, alle sue pertinenze o alle parti comuni;
  • mancata presentazione, da parte dell’assegnatario, nel giorno e nell’ora stabiliti per la sottoscrizione del contratto di affitto;
  • mancato trasferimento, da parte dell’assegnatario, nella residenza entro 30 giorni dalla sottoscrizione del contratto di locazione;
  • inosservanza delle norme del regolamento del gestore relative l’uso dell’immobile;
  • morosità nel pagamento dell’affitto;
  • azioni lesive dei principi della civile convivenza;
  • mancata produzione della documentazione necessaria per aggiornare l’Anagrafe dell’Utenza;
  • perdita dei requisiti stabiliti per il diritto all’alloggio (ad esempio, reddito che supera la soglia massima).

Perdita della casa popolare: quali sono le tutele riservate all’inquilino?

Cosa succede in caso di perdita del diritto alla casa popolare? L’assegnatario viene sfrattato.

sfratto case popolari
Si può essere sfrattati da una casa popolare (ilovetrading.it)

Lo sfratto non avviene solo in caso di morosità (cioè se non si paga il canone di affitto), ma anche per violazione degli obblighi condominiali o delle norme del codice civile o, ancora, quando si perdono i requisiti per l’accesso all’agevolazione.

In questi casi, il gestore delle case popolari può richiedere il rilascio dell’alloggio. Solo nell’ipotesi dello sfratto per morosità è necessario presentare ricorso al Presidente del tribunale.

Spetterà, poi, al giudice notificare all’assegnatario moroso un’ingiunzione di pagamento, intimando l’adempimento entro 40 giorni dalla notifica. In caso contrario, lo sfratto sarà esecutivo. Una copia del ricorso e dell’ingiunzione vanno, poi, inviate all’inquilino.

Entro 40 giorni dalla notifica, quest’ultimo ha il diritto di presentare opposizione dinanzi al giudice che ha notificato il decreto e l’ingiunzione. L’opposizione, tuttavia, non produce la sospensione dell’esecuzione, tranne nelle ipotesi più gravi stabilite dal giudice.

Il giudice, infatti, in base all’analisi del caso concreto, può anche emettere un nuovo decreto per impedire che quello antecedente sia esecutivo.

È opportuno specificare, infine, che alcuni passaggi della procedura di sfratto o di perdita del diritto alla casa popolare potrebbero variare sulla base di specifiche leggi regionali.

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