L’inquilino non vuole pagare le spese condominiali? Ecco cosa succede e quello che dice la legge sulla questione.
L’inquilino può non pagare le spese condominiali? Ecco cosa dice la legge in merito alla questione che spesso è poco chiara. La risposta non è così semplice come si può pensare.
Può sembrare una situazione anomala e invece è proprio quello che succede quando, talvolta, l’inquilino può decidere di non pagare le spese condominiali. Quelle che l’affittuario decide di evadere diventano un problema, ma per chi? Vediamo cosa dice la legge sugli obblighi del proprietario e le azioni dell’amministratore del condominio. Su chi ricadono le conseguenze?
Le spese condominiali sono a carico dell’affittuario? Vediamo cosa dice la legge italiana. Anche quando l’appartamento è in affitto, il locatore deve comunque pagare quelle che sono le spese in proporzione al valore dell’immobile, ovvero i millesimi, e all’utilizzo di alcuni servizi come l’ascensore o le scale.
Anche quando in un condominio ci sono più scale, o cortili e opere utili ai condomini, il pagamento per la manutenzione è sempre proporzionale in base a chi ne trae beneficio ovvero chi utilizza più spesso o in maniera esclusiva gli spazi. Ma cosa succede se l’inquilino non paga?
Cosa succede se un inquilino non paga le spese del condominio e cosa rischiano sia lui che il proprietario dell’immobile? L’amministratore di condominio, che non riceve le quote, si può rifare direttamente sul locatore in quanto resta l’unico ad avere l’obbligo nei confronti del condominio. Questo principio è stato confermato dalla Suprema Corte per cui l’amministratore non può agire sull’affittuario direttamente.
Tra le azioni che l’amministratore può mettere in atto c’è il decreto ingiuntivo provvisoriamente esecutivo, e il successivo pignoramento dei beni. Nonostante ciò il locatore può agire contro l’inquilino moroso, lo può anche sfrattare nel caso in cui questi non rientri con il pagamento.
Con la sentenza della Cassazione n. 10719/1993 è stato infatti deciso che a norma dell’articolo 1123 del Codice civile e dell’articolo 63 delle disposizioni di attuazione del Codice civile, l’amministratore si può rifare solo sul proprietario dell’immobile. Chiaramente quest’ultimo, in base al contratto d’affitto, può richiedere i soldi all’inquilino e sfrattarlo se l’importo arretrato è pari ad almeno due mensilità oppure se il ritardo è di almeno 60 giorni.
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