Arriva un messaggio dell’Inps che spiega come riscattare la laurea per andare in pensione in anticipo. Ecco come funziona.
Sapevate che è possibile riscattare la laurea per accorciare la propria vita lavorativa? Sembra strano, ma è davvero possibile andare in pensione in anticipo per i laureati in cambio di una somma di denaro. Ecco come funziona, se conviene e le regole da rispettare per poter riscattare l’opzione e andare in pensione prima.
Tradotto in termini pratici, riscattare la laurea vuol dire che gli anni trascorsi in università vengono fatti valere come contribuzione figurativa. Questo si applica, ovviamente, solo agni anni di corso effettivi. Valgono anche dottorati e certi diplomi di specializzazione.
Ci sono due metodi per riscattare la laurea: il primo, il riscatto nel sistema retributivo, permette di riscattare la laurea con un importo che varia in base a età, periodo da riscattare, sesso, anzianità e contributo percepito negli ultimi anni. L’alternativa è il riscatto nel sistema contributivo, che permette di riscattare la laurea pagando un importo in base alla contribuzione degli ultimi 12 mesi rispetto alla data della domanda. In questo sistema è permesso anche il riscatto agevolato della laurea, per chi ha i requisiti.
Riscatto laurea: i requisiti
Bisogna tenere a mente che il riscatto della laurea a fini pensionistici è un’arma a doppio taglio, visto che in certe condizioni può permettere di andare in pensione in anticipo ma solo con un assegno ridotto. Occorre dunque soppesare attentamente tutte le opzioni con un consulente.
L’Inps ha chiarito cosa serve per il riscatto della laurea con il sistema contributivo. Questa è prevista da una legge del 1995, che può essere esercitata nel corso della vita lavorativa o al momento del pensionamento. Ecco i requisiti per poter accedere alla misura.
- Aver maturato meno di 18 anni di contribuzione al 31 dicembre 1995;
- Avere maturato 15 anni di cui almeno 5 anni dal 1 gennaio 1996;
- Aver maturato almeno un contributo prima del 1 gennaio 1996.
Si considerano i casi in cui l’interessato abbia maturato i requisiti qua citati, ma solo se considerati già acquisisti i periodi da riscattare. Per esempio questo si può applicare a chi ha raggiunto i 15 anni di contributi o acquisisce anzianità anteriore al 1 gennaio 1996. Per quanto riguarda le modalità di pagamento, l’Inps spiega che la quota di onere per il riscatto dei periodi determinanti per i requisiti dev’essere versata in un’unica soluzione, mentre l’onere restante verrà caricato sulle 119 rate del piano di ammortamento.
La quota si può versare con un modello F24 entro 90 giorni dalla notifica del provvedimento di riscatto. Il mancato pagamento viene considerato come rinuncia alla domanda di riscatto. Il datore di lavoro deve accertare il pagamento della soluzione ricevendo una copia dell’F24.