Maggiore stretta da parte del Fisco sui conti correnti dei contribuenti. Vediamo insieme cosa cambierà e chi rischia di più.
Inizia un’altra epoca per la lotta all’evasione: il Fisco si dota di un nuovo strumento e il Governo sembra propenso a concedere maggiore autonomia. Vediamo insieme cosa accadrà a breve.
La riforma fiscale a cui il Governo di Giorgia Meloni sta lavorando ha due obiettivi precipui: abbassare le tasse e fare in modo che tutti paghino le tasse. Il primo obiettivo si concretizzerà grazie all’abbassamento delle percentuali Irpef. Il secondo traguardo, invece, si raggiungerà migliorando e innovando gli strumenti atti a contrastare l’evasione fiscale.
La lotta all’evasione è una questione non solo di giustizia sociale: è anche un’urgenza non procrastinabile viste le condizioni delle casse dello Stato. Lo Stato deve recuperare quanto gli spetta. Basti pensare che solo nei primi quattro mesi del 2023 sono stati scovati ben 1936 casi di evasione fiscale. In prima linea ci sono i lavoratori in nero seguiti a ruota da molti imprenditori.
La macchina statale così non può andare avanti. Soprattutto visto che l’obiettivo del Governo Meloni è portare avanti importanti riforme come la riforma fiscale e quella delle pensioni per cui sono necessarie ingenti risorse finanziarie. Da qui l’iniziativa di scendere in campo con nuovi strumenti.
Da oggi in avanti entrare nell’occhio del mirino del Fisco sarà ancora più semplice grazie all’introduzione di un nuovo strumento che renderà notevolmente più rapido il processo di recupero dei crediti.
Ad oggi il Fisco esegue controlli periodici sui conti correnti e sulle Partite IVA ritenute “pericolose“. In particolare oggetto di controlli sono coloro che effettuano parecchi movimenti sul conto con cifre di grandi importi o coloro che hanno un passato di debitori o di cattivi pagatori. Tuttavia l’attuale procedura di verifica consta di ben 10 passaggi: decisamente lunga nei tempi. Non siamo più nelle condizioni di poter aspettare e, per questa ragione, è stato introdotto un nuovo algoritmo ultra preciso: l’Anonimetro.
Questo strumento potrà controllare in modo del tutto anonimo i conti correnti e fare emergere in tempi strettissimi anomalie e irregolarità. Fin qui tutto bene. Il problema? Si tratta di un algoritmo predittivo: in pratica l’Anonimetro si baserà sulla storia passata di un correntista per calcolare le probabilità che egli – o ella- possa evadere. L’obiettivo è, in pratica, prevedere e prevenire l’evasione prima che venga commessa.
A questo nuovo strumento del Fisco va ad aggiungersi un’altra importante novità: la delega fiscale. Questa misura è già stata approvata alla Camera e ora dovrà passare le votazioni anche in Senato. Se verrà approvata, la riscossione dei debiti cambierà radicalmente forma. Le cartelle esattoriali spariranno ma, in compenso, il Fisco potrà prelevare le somme dovute direttamente dai conti correnti dei debitori.
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