Non si arresta la crescita dei tassi e, di conseguenza, dei mutui. Ma quanto aumenteranno ancora le prossime rate? Lo scenario e la previsione sulle cifre
Da mesi si parla ormai di aumento progressivo dei tassi di interesse, una decisione presa dalla Bce – e conseguente al terremoto economico-finanziario innescato dalla guerra russa in Ucraina – allo scopo di evitare il rischio recessione. Se da un lato questa operazione sta consentendo di mantenere, seppur a fatica, una sorta di stabilità, dall’altro il peso dell’inflazione si è comunque fatto sentire.
E a risentirne, più di tutto, sono stati i mutui, ed in particolare quelli a tasso variabile, andati crescendo senza sosta di pari passo con l’incremento dei tassi operato dalla Bce. Questo ha determinato pesanti ripercussioni per i cittadini che di punto in bianco si sono ritrovati a dover pagare rate più che raddoppiate rispetto a quanto versavano mensilmente solo lo scorso anno, con il concreto rischio di ritrovarsi a dover fare i conti al centesimo per riuscire ad arrivare a fine mese.
Mutuo a tasso variabile, quali sono gli aumenti per le rate mensili? Lo scenario
La situazione è stata ben analizzata dagli esperti dell’Osservatorio Nazionale Federconsumatori che ha rivelato una vera e propria situazione di emergenza sul fronte di mutui, con migliaia di famiglie in seria difficoltà con il pagamento delle rate. Buona parte delle famiglie italiane paga il mutuo con il tasso d’interesse fisso e nel loro caso, qualora il contratto sia stato sottoscritto ante-2023, non ci sono problemi di sorta. Ma chi ha stipulato un mutuo a tasso variabile ha già visto la sua rata aumentare, rispetto al 2022, di una media di 212,43 euro al mese.
E la tendenza al rialzo non sembra proprio volersi fermare: “Gli effetti principali si stanno vedendo – rileva Federconsumatori – sul rialzo delle rate di prestiti e finanziamenti, ma soprattutto su quelle ben più onerose dei mutui”. Per fare un esempio un mutuo a tasso variabile di 115mila euro e della durata di 25 anni ha fatto registrare un incremento medio, parlando di rata mensile, del 64% rispetto al 2021 e del 44% rispetto allo scorso anno.
Male anche i mutui a tasso fisso stipulati nel 2023
Inoltre chi andasse a stipulare oggi un mutuo a tasso fisso si ritroverebbe con rate del 6% più care rispetto a quelle del 2022 e addirittura del 31% rispetto al 2021. Tornando al precedente esempio il mutuo a tasso fisso di 115mila euro per 25 euro è più alto, in caso di stipula nel 2023, di ben 9.915,20 euro rispetto allo scorso anno.
Molte famiglie stanno cercando una soluzione attraverso la surroga o la rinegoziazione ma non sempre riescono ad ottenere dei vantaggi dagli istituti bancari. Una possibilità di un aiuto concreto potrebbe essere rappresentata, secondo l’Onf, da un ampliamento, includendo anche a chi è in mora da più di 90 giorni, del fondo di solidarietà Gasparrini in merito ai mutui sulla prima casa.