Arriva l’allarme da Matteo Renzi sul prelievo forzoso dai conti correnti. Ma è tutto vero? Ecco cosa devi sapere a riguardo.
Matteo Renzi, leader del partito Italia Viva, ha recentemente accusato il Governo in un video postato su TikTok e Instagram, dicendo che hanno deciso di imporre un prelievo forzoso dai conti correnti italiani. Questo provvedimento, secondo Renzi, fa parte del disegno di legge sulla riforma fiscale, e avrà un grave impatto sulla popolazione italiana. Ma è tutto vero? Chiariamo le cose.
Renzi attacca il governo evidenziando la sua posizione a riguardo, sostenendo che Salvini e Meloni avevano promesso di non fare interventi simili, criticando i governi precedenti per aver preso soldi dai cittadini. Secondo Renzi il governo Meloni sta ora facendo esattamente la stessa cosa. Renzi ha anche detto che presenterà un emendamento alla Commissione Finanze e Tesoro del senato entro la prossima settimana, cercando di cancellare questo prelievo forzoso.
Il leader di Italia Viva ha anche rievocato un episodio del 2015, quando Meloni lo accusò di voler introdurre un prelievo forzoso influenzato dalle lobby bancarie, cosa che Renzi ha sempre smentito e di cui ora indica l’ipocrisia, considerata la scelta del governo otto anni dopo.
Prelievo forzoso: cosa aspettarsi
Per chi non lo sapesse, il prelievo forzoso è l’abilità dello Stato di prelevare denaro dai conti correnti dei contribuenti, a prescindere dalla loro volontà. È stato già usato nel 1992, dal governo tecnico di Giuliano Amato. Renzi afferma che il prelievo forzoso è incluso nel disegno di legge per la riforma fiscale del governo Meloni, approvato dalla Camera dei Deputati il 12 luglio.
La legge delega fiscale è un disegno di legge che serve a delineare i principi generali che il governo dovrà seguire e tenere presente nel processo della riforma fiscale. La riforma attuale, presentata a marzo e approvata dalla Camera a luglio, è all’esame del Senato in questo momento. La parte principale della riforma riguarda la semplificazione degli scaglioni d’Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche, anche noto come IRPEF, che passerebbero da quattro a tre.
Una di queste misure, però, potrebbe includere un intervento sui conti correnti dei contribuenti che hanno pendenze col fisco. Questa misura è in fase di discussione, e la decisione finale potrà richiedere fino a due anni prima che il governo approvi i decreti e i dettagli sul pignoramento. È comunque importante tenere a mente che il disegno di legge è stato approvato alla Camera con il sostegno di Italia Viva, che rende la critica di Renzi un po’ bizzarra.