Ecco tutto quello che potrebbe cambiare già da luglio per pagamenti degli anticipi TFR-TFS ai dipendenti pubblici. Cambiano i tempi di liquidazione, e non solo.
Il Governo è stato chiamato a revisionare i criteri della tassazione sui TFR (trattamento di fine rapporto, cioè la liquidazione) e i TFS (trattamento di fine servizio, indennità riconosciuta ai dipendenti pubblici) e a rivedere i tempi per il pagamento.
In passato i lavoratori italiani hanno avuto a che fare spesso con differimenti e rateizzazioni dei TFR e dei TFS. Ma una sentenza della Corte Costituzionale ha dichiarato anticostituzionale sia il differimento che la rateizzazione di questi due trattamenti per i dipendenti pubblici. Secondo la Corte, il pagamento ritardato o raitezzato contrasta con il principio della giusta retribuzione (contenuto nell’art.36 della Costituzione).
Ci sono tantissime lavoratrici e tantissimi lavoratori pubblici che ancora, a distanza di anni (anche sette), stanno aspettando di ricevere il loro salario differito. Ma dopo la sentenza della Corte di Costituzionale, il Governo dovrà presto trasformare la sentenza in legge per agevolare i pagamenti di soggetti interessati e risolvere una volta per tutte la questione dell’anticipo TFR-TFS. E a luglio sono già previste delle novità.
Per accelerare i tempi di pagamento dell’anticipo del TFR-TFS ai lavoratori statali, già in questo mese di luglio, l’esecutivo sta studiando un metodo di liquidazione dei trattamenti più veloce, senza interessi tramite le banche. Il nuovo piano del Governo è permettere che i trattamenti arrivino al massimo in qualche mese.
Ridurre i tempi dei pagamenti di TFR-TFS agli statali: le novità di luglio
Oltre al tentativo di riduzione dei tempi di liquidazione dei trattamenti, il Governo ragiona anche sulla revisione della tassazione, sia per il calcolo delle tasse dell’importo complessivo finale del trattamento che per eventuali anticipi. Al momento sono diverse le ipotesi in discussione.
Si parla di una detassazione sia dell’anticipo che della liquidazione complessiva del trattamento (riducendola al 15%). Un’alternativa potrebbe essere la detassazione del TFR-TFS solo sull’intero importo complessivo e non anche sull’anticipo.
O ancora: una detassazione sui trattamenti ma solo quando si investono in fondi pensione, anche per incentivare ad aderire alla previdenza complementare. Infine si parla anche di possibile riduzione della tassazione secondo il quoziente familiare. Per cui, per esempio, solo se sussistano condizioni particolari reddituali o di composizione familiare, sarebbe possibile detassare i trattamenti per gli statali.
Il TFR e il TFS non sono regali, ma emolumenti volti a sopperire alle peculiari esigenze della lavoratrice o del lavoratore in una particolare e più vulnerabile stagione della esistenza umana.