Un cliente di Poste Italiane è stato vittima di smishing ed ha perso tutti i risparmi: quello che è successo dopo è impensabile.
Le truffe via web o telefono sono purtroppo un problema sempre più presente nella vita degli italiani. I malintenzionati studiano metodi sempre più efficaci e convincenti per estorcere informazioni ai malcapitati, con il fine ultimo di svuotare i loro conti in banca. Attualmente la campagna di sensibilizzazione sulle truffe e i continui avvisi sul web di banche e poste non sono riusciti ad arginare il problema.
Questo perché le modalità di truffa variano e diventano più articolate e difficili da individuare. Ultimamente, ad esempio, i malintenzionati fanno seguire al messaggio truffa una chiamata da parte di un finto operatore, il quale riesce con “mestiere” a rendere più credibile il problema precedentemente segnalato via sms, mail o chat, alla vittima.
Al centro di questa campagna di smishing, in queste settimane ci sono i correntisti di Poste Italiane. I malcapitati ricevono un sms da parte di “Posteinfo” nel quale viene segnalato un problema con le funzionalità online del conto. Nel messaggio viene dunque chiesto di accedere ad un link per effettuare il login nella pagina personale di internet banking.
Trattandosi di una pagina falsa (per quanto resa similare a quella originale), il tentativo di login fallisce e l’utente si convince che quanto letto nel messaggio sia vero: ci sono problemi con il suo profilo online che potrebbero comportare problematiche nella gestione del conto e dunque dei fondi. Convinzione che poi viene aumentata attraverso la chiamata.
Il caso della vittima palermitana e il mezzo lieto fine
Nei giorni scorsi un cliente di Poste Italiane residente a Palermo ha ricevuto il finto messaggio di allerta da parte di “Posteinfo” ed ha tentato di eseguire l’accesso tramite il link inserito all’interno del messaggio truffa, dunque si è convinto che il problema fosse reale e la sua convinzione è stata totale quando poco dopo gli è arrivata la chiamata da parte di una finta operatrice.
La donna ha finto di volerlo aiutare ad accedere al conto e si è fatta dire le credenziali d’accesso per telefono. Chiusa la chiamata, la vittima ha cercato di accedere al conto dall’app e si è accorta che erano stati effettuati due bonifici che di fatto lo avevano svuotato. Capita solo in quel momento la truffa, la vittima ha denunciato l’accaduto e chiesto il risarcimento.
Tuttavia in un primo momento il risarcimento non è stato concesso poiché la colpa dell’accaduto è stata completamente attribuita all’utente, in quanto era stato lui a condividere le credenziali d’accesso e dunque il problema non si era verificato a causa di una scarsa protezione da parte delle Poste. Oltre il danno, dunque la beffa.
Tuttavia la vittima non si è rassegnata ed ha incaricato il proprio legale di fare in modo che le Poste gli fornissero un risarcimento. L’avvocato ha vinto il ricorso davanti all’Arbitrato fiscale ottenendo la restituzione del secondo bonifico e dunque solamente di una parte dei risparmi illecitamente sottratti al suo cliente.