La chiamano pace fiscale ed è una mega sanatoria che è stata inserita all’interno del Decreto Bollette: ecco come sfruttare la novità introdotta dal Governo.
Un super condono, fortemente voluto dal leader della Lega, Matteo Salvini, e già criticato dall’opposizione e anche da qualche membro della maggioranza. Prima della riforma fiscale e dell’avvio operativo della rottamazione quater, arriva una nuova sanatoria, che ha fatto storcere il naso alle opposizioni, poiché sembra non voler risolvere il problema dell’evasione fiscale.
Come potrebbe funzionare questa nuova, discusissima sanatoria? A chi è diretta? E, soprattutto: quali possono essere le conseguenze per lo Stato e, di contro, per le tasche dei cittadini non propriamente in regola con il fisco? Per trasformarsi in realtà, la sanatoria deve ancora essere definita: siamo fermi allo stato di bozza di provvedimento.
La nuova sanatoria contro l’evasione fiscale è stata già descritta dalle opposizioni come una sanatoria a favore dell’evasione fiscale. Già il fatto che sia stata approvata quasi di nascosto nel decreto Bollette ha fatto storcere il naso. In concreto, il nuovo piano di tregua fiscale dedicato a specifiche categorie di persone potrebbe agevolare i grandi evasori, ovvero coloro che hanno evaso così tanti soldi da diventare quasi incalcolabili.
La grande sanatoria voluta dal Governo Meloni: ecco come favorisce i grandi evasori
L’obiettivo formale del Governo è quello di recuperare parte delle cifre evase, ma in definitiva la sanatoria potrà essere sfruttata dai grandi evasori per ottenere la cancellazione dei reati penali. I soggetti colpevoli che hanno aderito o aderiscono alle definizioni agevolate previste dalla legge di bilancio 2023 possono, insomma, risolvere tutti i loro guai.
La Premier Meloni ha dichiarato più volte di voler rendere il Fisco meno severo: l’idea è quella di favorire un clima di fiducia e trasparenza, in modo che i contribuenti possano dialogare col Fisco e risolvere i loro problemi senza sentirsi perseguitati.
E con le novità introdotte dal decreto bollette si otterrebbe che il reato di evasione fiscale, con il conseguente procedimento penale, possa subito decadere allorquando il contribuente dimostri di aver regolarizzato le violazioni e l’evasione commessa con le sanatorie agevolate previste dalla Legge di Bilancio 2023. Per chi non ha i soldi per pagare subito, sono previste possibilità di rateizzazione dei pagamenti dovuti.
Chi ha omesso il versamento di IVA e ritenute può sanare il proprio reato, lo stesso per chi si è macchiato di indebita compensazione di crediti non spettanti. A quanto pare gli evasori potranno usufruire della non punibilità nel caso di accordo stretto con l’erario pubblico solo nel momento in cui si parla di cifre parecchio alte.
Ecco i casi: 150.000 euro per ciascun periodo d’imposta nell’omesso versamento di ritenute. Oppure 250.000 euro per ciascun periodo d’imposta nell’omesso versamento di IVA. Infine 50.000 euro annui per l’indebita compensazione dei crediti non spettanti.