L’invalidità riconosciuta dall’INPS può comportare diritti specifici per i dipendenti del settore pubblico.
Se l’INPS riconosce l’invalidità, questo può comportare dei diritti specifici per i dipendenti del settore pubblico, come la dispensa dal servizio e la pensione di inabilità lavorativa. Tuttavia, i trattamenti di inabilità variano in base a diversi requisiti di accesso, organismi di verifica sanitaria e modalità di calcolo del trattamento.
Nel caso di invalidità non causata dal servizio, i dipendenti pubblici devono sottoporsi a un nuovo accertamento sanitario prima di poter richiedere la pensione di inabilità al lavoro. Vediamo quindi cosa è previsto riguardo all’inabilità INPS e alla pensione per i dipendenti pubblici.
Come ottenere la pensione di inabilità
Per ottenere la pensione di inabilità da parte dell’INPS come dipendente pubblico, è necessario sottoporsi a un nuovo accertamento sanitario. Questo tipo di verifica sanitaria è effettuata dalla Commissione Medica di Verifica, dipendente dalla Direzione dei Servizi del Tesoro del Ministero dell’Economia e delle Finanze, e ha il compito di accertare l’idoneità al servizio e la presenza di forme di inabilità per i dipendenti pubblici. È questa commissione che determinerà la risoluzione del rapporto di lavoro e l’accesso alla pensione di inabilità, o, se possibile, il cambiamento di mansioni adeguato al proprio stato di salute.
È importante notare che se l’INPS riconosce l’invalidità, è possibile ottenere la pensione di invalidità solo se si soddisfano anche i requisiti reddituali per accedervi. Tuttavia, la pensione di inabilità lavorativa, con conseguente dispensa dal servizio, deve essere richiesta tramite un’ulteriore commissione, ovvero la Commissione di Verifica, che richiederà un nuovo accertamento sanitario.
Esaminiamo ora i diritti ottenibili dopo l’accertamento da parte della Commissione Medica di Verifica, concentrandoci sulla pensione di inabilità assoluta e permanente. Questo tipo di pensione può essere richiesta dai dipendenti pubblici che perdono i requisiti fisici o psichici essenziali per svolgere un determinato incarico.
Requisiti per l’idoneità
La pensione di inabilità assoluta e permanente alla mansione verrà concessa solo se non è possibile adibire il dipendente a mansioni equivalenti a quelle della propria qualifica. Per ottenere questa pensione, sono richiesti i seguenti requisiti:
- Il riconoscimento dell’inidoneità permanente allo svolgimento della propria mansione da parte di un medico legale della Commissione Medica dell’ASL.
- Almeno 15 anni di servizio (14 anni, 11 mesi e 16 giorni) per i dipendenti dello Stato (art. 42 Dpr 1092/1973).
- Almeno 15 anni di servizio di cui 12 effettivi per il personale del comparto difesa, sicurezza e soccorso pubblico (art. 52 Dpr 1092/1973).
- Almeno 20 anni di servizio (19 anni, 11 mesi e 16 giorni) per i dipendenti di enti locali o della Sanità, ai sensi dell’art. 7, comma 1 lettera b) della Legge 379/1995.
- La risoluzione del rapporto di lavoro per dispensa dal servizio a causa dell’inabilità.
La Commissione Medica dell’ASL che effettua la visita esprimerà il suo parere sanitario in conformità a quanto previsto dall’articolo 13 della Legge 274/1991 e riconoscerà l’inidoneità alla mansione svolta. Il verbale di invalidità dovrà essere presentato all’Ente o al datore di lavoro, che valuterà inizialmente la possibilità di assegnarti altre mansioni equivalenti alla tua qualifica.
Se non è possibile trovare posizioni lavorative equivalenti, potrebbe essere considerata la ricollocazione in posizioni funzionali inferiori. Se non acconsenti a questa ricollocazione, il rapporto di lavoro sarà risolto, e sarai dispensato dal servizio. Dopo la dispensa, potrai presentare domanda di pensione per inabilità relativa alla mansione sia all’INPS ex INPDAP che al datore di lavoro.
Riguardo all’assegno ordinario per dipendenti pubblici, questo può essere richiesto in due situazioni specifiche:
- Pensione di inabilità assoluta e permanente al proficuo lavoro, simile a quella alla mansione.
- Pensione di inabilità assoluta e permanente a qualsiasi attività lavorativa, che è estesa anche al pubblico impiego, richiedendo una inabilità più grave.
Per ottenere la seconda tipologia di pensione, è necessario aver maturato almeno 5 anni di anzianità contributiva, di cui almeno 3 nell’ultimo quinquennio prima della pensione. La domanda per richiedere la pensione di inabilità deve essere presentata personalmente e accompagnata da un certificato medico che attesti lo stato di inabilità assoluta e permanente per qualsiasi attività lavorativa. L’ente per cui lavori provvederà poi a un accertamento sanitario presso le commissioni mediche negli ospedali militari di verifica e, nei casi più gravi, effettuerà una visita domiciliare.
Una volta ottenuto il verbale che attesta l’inabilità assoluta, l’ente risolverà il rapporto di lavoro, e l’INPS ex INPDAP provvederà a liquidare la pensione. L’importo di questa pensione è calcolato in base all’anzianità contributiva maturata, con una maggiorazione virtuale che permette un assegno più elevato.
Esistono diverse opzioni previdenziali anticipate per i lavoratori invalidi del settore pubblico. Dal 1° gennaio 1992, l’art. 2, comma 12, della Legge 335/1995 ha esteso la pensione di inabilità per i lavoratori privati anche ai dipendenti pubblici. Ogni tipo di pensione di inabilità richiede requisiti specifici, ed è fondamentale conoscere i propri diritti e le procedure da seguire per accedervi.