L’Agenzia delle Entrate vuol riscuotere: molti italiani potrebbero ricevere una lettera, e c’è da aver paura, dato che la comunicazione ha a che fare con i debiti.
Non è mai bello ricevere una missiva dall’Agenzia delle Entrato, dato che il 90% delle volte rimanda a una richiesta di soldi. Negli ultimi giorni si è parlato spesso di rottamazione o di definizione agevolata delle cartelle. Ma la nuova rottamazione è ancora lontana e di fatto è scaduta la proroga che ha spostato dal 30 aprile al 30 giugno la scadenza per le riscossioni.
Quindi che succede? In pratica, il concessionario alla riscossione ha cominciato a inviare lettere ai contribuenti e lo farà fino a ottobre. Meglio controllare bene la cassetta della posta, quindi, perché a tanti potrebbe essere arrivata una lettera dell’Agenzia delle Entrate da non sottovalutare.
Bisognerà aspettare per una nuova rottamazione delle cartelle esattoriali. E intanto i privati inizieranno presto a ricevere la corrispondenza dall’Agenzia delle Entrate. Come bisogna comportarsi di fronte a una simile comunicazione? Quali sono i nuovi termini di scadenza per pagare i debiti?
L’Agenzia dell’Entrate invia la lettera per riscutere: come reagire
La scadenza dei termini di rottamazione del trimestre voluta dal Governo impone ai contribuenti interessati da questa misura di aspettare. I debiti scaduti sono stati inclusi nella rottamazione, ma non sono stati automaticamente cancellati se superavano i 1.000 euro per cartella. Quindi la lettera ricevuta dall’Agenzia dell’Entrate rimanda a un debito più alto, da pagare il prima possibile.
Parliamo dei debiti diventati cartelle solo dopo il 2015. Poi ci sono anche i debiti non rientranti, relativi al periodo tra il primo gennaio 2000 e il 30 giugno 2022. Ecco un esempio: un debito passato all’incasso del concessionario alla riscossione dopo il 30 giugno 2022, anche se riferito a debito passato, non rientrava nella rottamazione delle cartelle, e perciò l’Agenzia ha il diritto di mandare a casa dei contribuenti nuove cartelle.
Il punto è che questa lettera di riscossione può raggiungere anche i contribuenti che hanno prodotto la domanda di rottamazione. In pratica, ora l’Agenzia delle Entrate, tramite il concessionario alla riscossione, fa quello che un tempo faceva la tanto odiata Equitalia. Si hanno dai tre ai mesi per pagare. Oppure bisogna negoziare un accordo con l’Agenzia.
Nella lettera, nella stragrande maggioranza di casi, si troveranno richieste di riscossione riguardanti obblighi fiscali significativi che non sono correlati al programma di rottamazione. Si tratta quasi sempre di debiti scaduti che sono stati affidati all’Agenzia delle Entrate a partire dalla seconda metà del 2022 fino ai primi mesi del 2023.
Attenzione poi a chi se ne sta approfittando… Se nella casella di posta elettronica dovesse comparire una raccomandata da parte dell’Agenzia delle Entrate Riscossione non bisogna mai fidarsi. La comunicazione di una presunta notifica amministrativa via mail va intesa come una truffa.