La rivalsa nel risarcimento dei danni causati al datore di lavoro è uno strumento poco conosciuto dalle aziende italiane.
Questa azione legale permette all’azienda di chiedere il risarcimento del danno economico subito a causa dell’impossibilità del lavoratore di svolgere le proprie mansioni in seguito ad un incidente o infortunio causato da terzi.
La rivalsa si basa su una norma fondamentale del Codice Civile italiano, l’art. 2043, che stabilisce l’obbligo di risarcire un danno ingiusto causato a un’altra persona. In questo caso, l’azienda subisce un danno economico significativo a causa dell’assenza del dipendente, specialmente se quest’ultimo ricopre una posizione chiave nell’organizzazione o nel reparto. Pertanto, l’azienda può rivolgersi legalmente al terzo responsabile dell’incidente o dell’infortunio per ottenere il risarcimento del danno subito.
Cosa succede in caso di azione di rivalsa?
Un esempio tipico in cui l’azione di rivalsa viene esercitata è quando un dipendente subisce un infortunio in un incidente stradale durante il tragitto casa-lavoro o mentre si trova fuori dall’ambito lavorativo. In queste situazioni, l’azienda deve sostenere costi significativi, come la retribuzione del dipendente, i contributi previdenziali e altre spese obbligatorie. Anche l’eventuale necessità di assumere un sostituto temporaneo per il dipendente assente comporta ulteriori costi.
La quantificazione del danno subito dall’azienda si basa sulla retribuzione del dipendente e sui contributi previdenziali che questa è tenuta a versare nel periodo di assenza. Questo include anche le ferie maturate durante il periodo di infortunio o malattia e non godute dal dipendente. Poiché gli enti previdenziali come l’INAIL o l’INPS liquidano solo una parte della retribuzione in caso di assenza per infortunio non legato al lavoro, l’azienda è tenuta a integrare la parte mancante a favore del lavoratore assente.
Quando è valida l’azione di rivalsa?
L’azione di rivalsa è valida in diverse circostanze:
- L’infortunio o la malattia devono essere stati causati da un fatto illecito di un terzo responsabile.
- La rivalsa è applicabile sia per casi di infortunio che per malattia e si applica quando l’evento è causato da un terzo responsabile, coperto da assicurazione.
- Non è rilevante se gli effetti dell’infortunio o della malattia sono ancora presenti, poiché la prescrizione per il risarcimento segue una tempistica specifica (24 mesi per danni derivanti da incidenti stradali).
- L’azione di rivalsa è valida sia quando il dipendente non ha alcuna responsabilità nell’incidente o nell’infortunio, sia quando esiste una corresponsabilità.
È importante sottolineare che il diritto di rivalsa è valido anche se il lavoratore non è più in azienda, poiché il risarcimento può essere richiesto entro un periodo di due anni dall’evento infortunistico. Inoltre, la rivalsa può riguardare anche i danni causati a causa dell’assenza del dipendente infortunato o lesionato dal proprio posto di lavoro, specialmente se si tratta di un lavoratore chiave per l’azienda. In questi casi, la sostituzione del dipendente e la conseguente perdita di efficienza dell’azienda possono comportare gravi ripercussioni economiche.
L’azione di rivalsa si presenta come un importante strumento giuridico a disposizione delle aziende italiane per ottenere il risarcimento dei danni economici subiti a causa dell’assenza di un dipendente infortunato o lesionato a causa di terzi. Dunque è essenziale che le aziende siano a conoscenza di questa possibilità e sappiano come esercitare correttamente il diritto di rivalsa per garantire la tutela dei propri interessi economici.