Con l’arrivo del mese di luglio, oltre alla tredicesima, circa 1,32 milioni di pensionati in Italia riceveranno anche la quattordicesima.
Questo bonus annuale è riconosciuto a tutti coloro che hanno superato l’età dei 64 anni e percepiscono una rendita che non supera due volte l’importo del trattamento minimo di pensione, pari a 1.127,48 euro al mese.
Tuttavia, non basta soddisfare solo questi requisiti per ottenere automaticamente l’integrazione, poiché la normativa stabilisce specifiche soglie di reddito al di sopra delle quali il bonus non scatta. Vediamo dunque come funziona il pagamento della quattordicesima e quali sono i requisiti da rispettare.
Innanzitutto, è importante sottolineare che la quattordicesima non è prevista per tutte le tipologie di prestazioni pensionistiche erogate dall’Inps, ma riguarda esclusivamente le pensioni dirette o indirette. Pertanto, non è riconosciuta per assegni sociali, pensioni sociali, invalidità civili, Ape Sociale, assegni di accompagnamento, isopensione, assegni di solidarietà, assegni degli scivoli previsti dai contratti di espansione e l’indennità per cessazione attività commerciale. Inoltre, il bonus non spetta nemmeno per le pensioni pagate da fondi diversi dall’Inps, come ad esempio le casse dei professionisti, né per quelle pagate dalla cassa mutualità pensioni a favore delle casalinghe.
Il requisito anagrafico è un altro elemento fondamentale da considerare. Per ricevere la quattordicesima, il pensionato deve aver compiuto i 64 anni entro il 31 luglio dell’anno in corso. In caso contrario, il pagamento avverrà a dicembre dello stesso anno. Per gli anni successivi, il bonus verrà corrisposto solo col pagamento della pensione di luglio. Ciò significa che, ad esempio, se un pensionato compie gli anni a settembre, avrà diritto al bonus in proporzione ai mesi maturati, ovvero quattro. Lo stesso vale per chi compie i 64 anni ad aprile, ma in questo caso, il pagamento avviene a luglio.
Passando al calcolo del bonus, occorre considerare sia il numero degli anni di anzianità contributiva che i redditi annui percepiti. Riguardo alla prima variabile, si stabiliscono diverse fasce in base agli anni di contributi versati. Per chi ha fino a 15 anni di contributi (autonomi fino a 18 anni), il bonus ammonta a 437 euro. Per chi ha da 15 a 25 anni di contributi (autonomi fino a 28 anni), il bonus sale a 546 euro, mentre per chi ha oltre i 25 anni di contributi (autonomi oltre 28 anni), il bonus raggiunge i 655 euro. Queste somme sono riconosciute a chi percepisce redditi fino a 10.224,83 euro lordi all’anno.
Per redditi annui più alti, ma non superiori a 13.663,10 euro, il pagamento della quattordicesima varia in base alla fascia di anzianità contributiva. In questo caso, il bonus ammonta a 336 euro per chi ha fino a 15 anni di contributi, 420 euro per chi ha da 15 a 25 anni di contributi e 504 euro per chi ha oltre i 25 anni di contributi. La verifica del requisito di reddito viene effettuata dall’Inps sulla base dei dati presenti nell’anagrafe tributaria di ciascun beneficiario. Poiché queste informazioni sono riferite alla dichiarazione dei redditi dell’anno precedente e potrebbero non essere ancora definitive, i pagamenti della quattordicesima possono avvenire in via provvisoria, salvo buon fine. Se, successivamente, si dovesse constatare che il bonus è stato pagato indebitamente, l’Inps recupererà le somme corrisposte attraverso i successivi ratei di pensione.
In conclusione, la quattordicesima è un bonus estivo che spetta a un elevato numero di pensionati italiani. Tuttavia, per riceverla, bisogna rispettare determinati requisiti, tra cui l’età anagrafica e il limite di reddito previsto dalla legge. Il calcolo del bonus avviene in base alla combinazione di anni di anzianità contributiva e redditi percepiti. Nonostante il procedimento possa risultare complesso, è essenziale per garantire un sostegno economico a coloro che si trovano in condizioni di pensione limitata e redditi bassi.
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