Cosa accade se si vive in una casa in affitto ma non si ha un contratto registrato? Ecco le varie prospettive.
L’affitto di una casa, senza un contratto regolare, vuol dire sostanzialmente, affittarlo in nero, di conseguenza, il padrone di casa rischia sanzione per evasione fiscale ma anche problemi a livello civile.
Se si affitta un appartamento senza contratto e non fa una registrazione regolare entro giorni, evade sia l’imposta di registro che l’imposta riguardante i redditi percepiti per mezzo del pagamento del canone di affitto.
I problemi però non sono solo per il padrone di casa ma anche per l’affittuario perché è responsabile dei soldi da versare al Fisco insieme al padrone di casa. Le sanzioni quindi arrivano anche a lui.
I problemi non sono solo fiscali ma anche civilistici. Se un padrone di casa, da in affitto un immobile ad un affittuario senza relativo contratto, in caso l’affittuario non paghi la rata, il proprietario non potrà denunciarlo per chiedere il decreto ingiuntivo. E’ possibile comunque regolarizzare la posizione anche in ritardo, con ravvedimento operoso, registrando il contratto di affitto.
Quando si deve registrare un contratto di affitto
I contratti devono essere registrati entro 30 giorni dalla data del contratto di affitto. In caso non si porti a registrazioni il contratto di affitto, nei termini, il contratto viene considerato nullo.
Per poter essere a norma di legge, il contratto deve essere registrato all’Agenzia delle Entrate onde evitare di avere un contratto in nero che non risulta reato ma illecito tributario. In questo caso, il locatore avrà accertamenti fiscali per tutti i canoni che ha percepito e che non ha dichiarato. L’imposta di registro che si sarebbe dovuta pagare all’atto della registrazione, dovrà essere pagata da entrambe le parti. Se non si registra un contratto, la sanzione applicata va dal 120 al 240% dell’imposta da pagare.
Chi decide di prendere casa in affitto senza registrare il contratto, non potrà mai far valere i suoi diritti nei confronti del padrone di casa. Inoltre può incorrere in sanzioni o in pignoramenti nel caso in cui non paghi la cartella esattoriale che gli arriva per la mancata registrazione.
Il proprietario, dal canto suo, può sistemare la situazione con ravvedimento operoso, andando a registrare il contratto all’Agenzia delle Entrate anche dopo i 30 giorni che sono stati stabiliti dalla Legge. All’atto della registrazione, il conduttore ed il locatore devono pagare delle sanzioni che vengono valutate in base al tempo impiegato per il ravvedimento. Nello specifico:
- Se si registra il contratto dopo 30 giorni, la sanzione con interessi di mora e imposta dovuta è il 6%.
- Se si registra il contratto dopo 90 giorni, la sanzione con interessi di mora e imposta è pari al 12%.
- Se si registra il contratto dopo un anno, la sanzione con aggiunta di interessi di mora e imposta è del 15%.
- Se si registra il contratto dopo due anni, la sanzione, con interessi di mora e imposta, è del 20%.
Nel caso in cui il proprietario di un appartamento si accordi con l’affittuario senza fare contratto, evade le tasse.
Nel caso in cui il contratto non sia stato fatto e quindi non registrato, è possibile farlo anche tardivamente. In caso invece non lo si registri ha delle ripercussioni a livello civilistico in quanto, un contratto nulla comporta conseguenze sia per il proprietario di casa che per l’inquilino. Nel caso in cui l’inquilino non paghi le rate dell’affitto, il padrone di casa, non potrà richiedere decreto ingiuntivo che lo obblighi a pagare.
L’omissione della registrazione del contratto di locazione non è reato ma illecito tributario e di conseguenza vi è una sanzione amministrativa.