Buone notizie: i contributi INPS non vengono persi con lo stralcio delle cartelle, anche se pagati a rate. Ecco come preservarli.
Con l’ultimo emendamento del decreto lavoro arriva una nuova norma importantissima, che permette di riottenere i contributi INPS cancellati automaticamente. L’annullamento dei contributi pensionistici ha, infatti, portato con sé la cancellazione delle posizioni contributive di un sacco di lavoratori, inclusi commercianti, artigiani, lavoratori agricoli e professionisti iscritti alla gestione separata dell’INPS. Ora i contribuenti possono “ripescare” i contributi presentando domanda all’INPS e versando le somme dovute, che sia in un’unica soluzione o in multiple rate, entro il 31 dicembre 2023.
In questo modo sarà possibile recuperare i contributi stralciati con la cancellazione dei carichi dal 2000 al 2015 per importi fino a mille euro. Questo vale sia per i contributi azzerati che per quelli annullati per la legge 197/2022.
La cancellazione è dovuta all’annullamento automatico dei debiti di importo fino a mille euro, compresi capitale, interessi per ritardata iscrizione a ruolo, che sono derivato da carichi affidati agli agenti della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2010, anche se si parla di cartelle per cui è già intervenuta la rottamazione del 31 dicembre 2018. Oltre a questi vengono anche annullati i debiti dello stesso tipo fino al 31 dicembre 2015 derivati da amministrazioni statali, agenzie fiscali o enti pubblici previdenziali.
Stralcio cartelle: come recuperare i contributi INPS
Il novo emendamento del decreto lavoro offre la possibilità di ripescare i contributi annullati automaticamente insieme ai debiti menzionati sopra, come previsto dalle nuove leggi sulle disposizioni urgenti in materia di stralcio dei debiti contributivi. Nello specifico si parla di tutelare le posizioni assicurative dei soggetti iscritti alla gestione separata INPS e altri organismi simili, che hanno annullato i debiti come descritto sopra. I soggetti interessati possono quindi chiedere all’ente previdenziale il riconteggio dei debiti cancellati, che verranno poi saldati in una soluzione unica o a rate mensili entro il 31 dicembre 2023 a seconda delle preferenze dell’interessato.
Non sono ancora ben chiare le istruzioni operative per ricostruire i contributi stralciati, quindi restiamo in attesa di ulteriori informazioni su come procedere, cosa che verrà probabilmente comunicata da ogni istituto previdenziale individualmente. Fino a quel momento basta sapere che sarà sicuramente possibile recuperare i contributi persi, a patto di pagare i debiti relativi entro la fine dell’anno, in un pagamento unico o con rate personalizzate.