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Invalidità e bollo auto: la normativa 2023 sorprende tutti | Cosa sapere

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Giuseppe F.

I disabili possono ottenere numerose agevolazioni fiscali, e l’invalidità ha conseguenze dirette anche sul pagamento del bollo auto.

Le persone con invalidità riconosciuta dall’INPS e dall’ASL possono non pagare il bollo auto. Ecco cosa dice la nuova normativa a proposito di questa possibile esenzione. Di base bisogna però capire qual è la percentuale precisa di invalidità che permette l’agevolazione.

Invalidità. esenzione bollo auto
Esenzioni al bollo auto per invalidità: come funziona? – ilovetrading.it

Invalidità civile e bollo auto: è dunque possibile? Con quale percentuale di invalidità si può ottenere l’esenzione dal pagamento del bollo? La legge afferma che l’esenzione dal pagamento della tassa automobilistica regionale è prevista solo in pochi casi.

Quali? Quelli rispondenti alla disabilità ai sensi dell’art. 3, comma 3, della legge 104/1992. Si parla dunque di handicap psichico, mentale o fisico di gravità tale da aver determinato il riconoscimento dell’indennità di accompagnamento. Quindi non è la percentuale in sé a determinare l’esenzione.

Per determinare i soggetti che non pagano il bollo auto ci si basa soprattutto sulla condizione connessa tipologia di invalidità riconosciuta.

Bollo auto e invalidità: quando non si paga la tassa

Le categorie di soggetti che possono astenersi dal corrispondere il bollo auto ci sono dunque tutte le persone affette da handicap che usufruiscono dei benefici della Legge 104.

Bollo auto, esenzione per disabili
Bollo auto ed esenzioni: in quali casi non si paga la tassa per gli invalidi – ilovetrading.it

Per essere più precisi, l’invalidità deve essere rispondente a casi di non vedenti o persone sorde, individui con handicap psichico o con gravi limitazioni a deambulare o con ridotte capacità motorie. Oppure persone affette da amputazioni.

Dunque non si ha mai diritto all’esenzione dal pagamento del bollo auto solo sulla base del riconoscimento di un’invalidità: c’è bisogno che la percentuale di invalidità sia caratterizzata da una delle condizioni sanitarie elencate.

L’esenzione, inoltre, non viene mai applicata in automatico: bisogna presentare una richiesta. La domanda di esenzione può essere presentata all’Automobile Club Italia, all’Ufficio tributi della propria Regione o all’Agenzia delle Entrate, entro 90 giorni dalla scadenza del pagamento dell’imposta.

La macchina può essere intestata direttamente al soggetto disabile o a un familiare del soggetto disabile, che risulti a fiscalmente a carico del disabile o viceversa. E possono benenficiare dell’agevolazione anche i familiari del disabile, ma solo se quest’ultimo è a loro carico oppure dispone di un reddito non superiore ai 2.840,51 euro.

Non tutti i veicoli sono ammessi all’esenzione. La normativa dice che possono godere dell’agevolazione i veicoli a benzina con cilindrata inferiore ai 2.000 centimetri cubici, a gasolio con cilindrata inferiore ai 2.800 centimetri cubici ed elettrici con potenza non superiore a 150 kW (204 cavalli). Inoltre, è possibile ottenere l’agevolazione anche per un secondo veicolo, ma a condizione che il primo venga venduto o rottamato.

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