In merito al condono fiscale, Salvini ha annunciato l’intenzione di introdurre uno storno dei debiti fino a €30.000.
Il condono fiscale è uno strumento con il quale il governo dà la possibilità ai cittadini debitori di stralciare le cartelle, accedendo alla cancellazione automatica dei debiti entro un certo valore.
Di recente, Matteo Salvini ha proposto una grande e definitiva pace fiscale che permetterebbe di dire addio ai debiti fino a €30.000. Secondo il vicepresidente del Consiglio dei Ministri, questa soluzione sarebbe necessaria per stabilire una definitiva pace fiscale tra il fisco e i contribuenti. Allo stesso tempo servirebbe a liberare milioni di Italiani che sono ostaggio dell’Agenzia delle Entrate.
Nel corso dell’intervento Matteo Salvini ha anche specificato che il condono non rappresenterebbe un vantaggio per gli evasori totali, ma sarebbe una misura indirizzata ad una platea ben precisa.
“Se qualcuno ha un debito fino a €30.000 che si trascina da anni, chiudiamola!” ha affermato il Ministro. Scopriamo in cosa consiste concretamente la proposta di Matteo Salvini.
Condono fiscale: la proposta di Salvini accende il dibattito
Il condono fiscale è conosciuto anche come pace fiscale è uno strumento attraverso il quale si mira a risolvere e sanare controversie fiscali tra contribuenti e enti creditori. Generalmente con la pace fiscale si permette al debitore di pagare una somma forfettaria o un importo ridotto rispetto a quello realmente dovuto.
Il condono fiscale rappresenta a tutti gli effetti una misura straordinaria della quale sarebbe bene non abusare. Di recente, con l’approvazione della Legge di bilancio 2022 è stata approvata una nuova rottamazione delle cartelle esattoriali fino a €1000 ed è stato introdotto il saldo e lo stralcio. In questo modo, i contribuenti hanno potuto annullare completamente i debiti oppure pagare solo una parte del debito accumulato.
Questo sistema punisce i contribuenti onesti. L’idea di cancellare i debiti e le sanzioni rappresenta un deterrente per il rispetto delle regole e degli obblighi. Dando uno sguardo al passato è possibile notare che, in Italia, questo strumento non viene utilizzato con cautela. A conti fatti: avviene un condono ogni 3 anni.
Contrastare l’evasione fiscale condonando debiti e sanzioni non sembra la soluzione migliore. Anzi, addirittura, sembra essere la scelta peggiore: disincentiva i comportamenti corretti e punisce indirettamente i cittadini che fanno sacrifici per adempiere, con regolarità, agli obblighi tributari.
Insomma, il condono deve essere usato solo come strumento straordinario e non come metodo di contrasto nei confronti dell’evasione fiscale.