Matteo Salvini ritorna a parlare di pace fiscale, tra l’entusiasmo di alcuni contribuenti e le critiche dell’opposizione. Cosa propone?
Nei giorni scorsi, il Ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, ha annunciato la necessità di una riforma rivolta ai contribuenti in debito con il Fisco, che sono “tartassati” da anni dall’Agenzia delle Entrate.
Ma cosa si intende per pace fiscale? Si tratta di una serie di iniziative dirette a risolvere o a sanare i contenziosi fiscali oppure ad incentivare i cittadini a correggere situazioni di evasione.
In pratica, si concede ai debitori la facoltà di mettersi in regola, versando una cifra forfettaria oppure un importo ridotto rispetto all’ammontare dei propri debiti.
Grazie alla pace fiscale, dunque, i cittadini sono facilitati ad adempiere ai doveri tributari pregressi e non correttamente rispettati, evitando di dover pagare sanzioni.
L’ultima iniziativa è stata quella adottata nel 2019 e rivolta ai debiti accumulati tra il 2000 e il 2017 da coloro che avevano un ISEE non maggiore di 20 mila euro.
Come ha sottolineato il Ministro Salvini, tuttavia, non può trattarsi di uno strumento per avvantaggiare gli evasori totali, ma deve essere riservato esclusivamente a determinate categorie di contribuenti, individuate sulla base dei debiti.
La pace fiscale prospettata da Matteo Salvini fa molto discutere: il parere degli altri politici
La proposta del leader della Lega non ha lasciato indifferenti gli esponenti dei principali partiti dell’opposizione.
Se, infatti, la Premier Giorgia Meloni, qualche settimana fa, aveva dichiarato il pieno sostegno ai commercianti e agli imprenditori in difficoltà con il pagamento delle imposte, di ben altro avviso è l’attuale capo del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte.
Tramite un post su Facebook, ha sottolineato come affermazioni del genere siano molto pericolose, perché incoraggerebbero i contribuenti a non pagare le tasse, a scapito degli onesti e con l’evasione che ha superato i 100 miliardi di euro.
Per Conte, più che promettere la pace fiscale e la rottamazione dei debiti, il Governo dovrebbe trovare quanto prima idonee soluzioni a diminuire gli importi delle imposte e, di conseguenza, ad attenuare il conflitto sociale tra evasori e cittadini onesti.
Anche il leader di Azione, Carlo Calenda, ha evidenziato la pericolosità delle parole di Matteo Salvini, soprattutto alla luce dell’attuale situazione economica italiana. Su Twitter ha specificato il rischio derivante da una simile manovra, sottolineando come, in una nazione con più di 100 miliardi di euro di evasione e con la sanità e il settore scolastico al collasso, non si può pensare che la pace fiscale sia una priorità.