Arrivano grossi cambiamenti alla pensione dal Governo Meloni. Ecco come puoi arrivare alla pensione a soli 60 anni.
Con la legge di Bilancio del Governo Meloni dell’anno scorso, l’Opzione Donna è stata drasticamente limitata. Trattasi di una misura che permette alle donne di andare in pensione con netto anticipo. Quest’opzione è sempre rimasta in stato sperimentale, rinnovata di anno in anno senza mai diventare effettivamente strutturale. Nel 2023 il Governo Meloni ha applicato diverse limitazioni, ma non disperate: molte donne si salvano dai nuovi vincoli.
Ricordiamo che l’Opzione Donna, fino al 2022, permetteva di uscire a 58 anni per le lavoratrici dipendenti e 59 per le autonome con 35 anni di contributi, da raggiungere entro la fine dell’anno precedente. Nel 2023 il Governo ha applicato una serie di modifiche che aumentano i requisiti da aver raggiunto entro la fine del 2022:
- 35 anni di contributi;
- 58 anni di età per licenziate o alle prese con crisi aziendali;
- 58 anni per invalide e caregivers con almeno 2 figli;
- 59 anni per invalide e caregivers con un figlio;
- 60 anni per invalide e caregivers senza figli.
Andare in pensione a 60 anni: ecco come fare
A prima occhiata queste nuove opzioni si applicano a solo 4 categorie di lavoratrici, la cui unica influenza è l’avere figli o meno. Chi non ha perso il lavoro o è a rischio di perderlo e non è invalido non può andare in pensione con l’Opzione Donna. Esiste, però, una soluzione: una donna nata nel 1963, infatti, potrebbe ottenere i diritti all’Opzione Donna senza appartenere a queste categorie e senza avere figli. Ecco tutto quello che serve fare, ed è davvero semplicissimo.
Se, infatti, la donna in questione ha raggiunto i requisiti prima delle novità del 2023 (quindi se aveva 58 anni entro il 31 dicembre 2021), con i 35 anni di contributi, si considera la versione precedente dell’Opzione Donna. La lavoratrice in questione può quindi andare dall’INPS e chiedere di applicare l’Opzione Donna del 2022 invece di quella del 2023. La giustificazione data è che, per un motivo o per un altro, le lavoratrici in questione non sono riuscite a iscriversi all’Opzione Donna l’anno scorso, ma avevano già soddisfatto i requisiti avendo diritto a usufruire dell’opzione. Tenendo questo a mente la porta resta aperta a chi non ne aveva approfittato ma ha soddisfatto i requisiti, senza bisogno di far parte delle nuove categorie restrittive introdotte nell’ultimo cambiamento del Governo Meloni.