Irregolarità formali sulle cartelle esattoriali da mettere a posto col Fisco? Nessun problema: ecco quale puoi sanare pagando solo 200 euro.
La Legge di Bilancio 2023 prevede una tregua fiscale, e una delle sue misure è passata inosservata. Trattasi della regolarizzazione degli errori prevista dal comma 166 legge 197/2022. Mentre generalmente le sanatorie trattano la rottamazione delle cartelle esattoriali, la tregua fiscale del governo Meloni permette anche di sanare i debiti col Fisco. Questo è in misura minore rispetto allo stralcio delle cartelle, ma resta molto importante visto che permette di sanare le irregolarità.
Questa misura permette di sanare le irregolarità formali commesse entro il 31 ottobre 2022 ed è semplice da usare: basta pagare in due rate annuali l’importo previsto.
La sanatoria in questione si occupa di infrazioni e inadempimenti formali che si può pagare in due rate da 200 euro o in una rata unica da 400 euro entro il 31 ottobre 2023. Non è necessario fare alcuna dichiarazione, basta versare la cifra entro i termini previsti e nel modo corretto. Le irregolarità includono i versamenti omessi, e pagando la cifra si evitano reati penali per pagamenti omessi.
Irregolarità formali: come sanarle
Bisogna prima di tutto chiarire cosa sono le irregolarità formali. Sono le violazioni per cui sono previste sanzioni e non pregiudicano l’attività di controllo dell’amministrazione finanziaria. Esempi sono:
- Dichiarazione annuale non conforme;
- Indicazione dei dati del contribuente errata o non completa;
- Presentazione delle liquidazioni dell’Iva omessa o sbagliata;
- Presentazione degli elenchi Intrastat omessa o irregolare;
- Conservazione delle scritture contabili irregolare se la violazione non ha effetti sulle imposte;
- Omessa restituzione, incompletezza o non veridicità dei questionari;
- Irregolarità su inizio, variazione e cessazione di attività riguardo l’Iva.
Ci sono, però, delle eccezioni – irregolarità che non possiamo pagare con la sanatoria di 200 euro, perché incidono su imponibile, imposta o tributo che si deve pagare. Si tratta dei seguenti casi:
- Atti di contestazione delle sanzioni nell’ambito della procedura di collaborazione volontaria;
- Atti relativi ad attività finanziare e patrimoni costituite o detenute all’estero;
- Violazione di norme tributarie che non competono all’Agenzia delle Entrate;
- Comunicazioni all’Enea per detrazioni relative a spese di riqualificazione energetica degli edifici;
- Pagamenti tardivi o omessi;
- Violazioni relative alla compilazione del quadro Rw;
- Violazione relative alla compilazione di Ivie e Ivafe;
- “Violazioni sostanziali”, qualunque esse siano.
Escluse queste eccezioni, le regole di sopra sono applicabili a tutte le irregolarità formali citate. Ricordate che il limite è il 31 ottobre 2023.