Occhio a non fare questi errori, si rischia di perdere o ridurre lâassegno di pensione. Lo ha stabilito il Tribunale
Lâassegno di pensione è una prestazione economica che consiste in una rendita vitalizia o temporanea, che viene corrisposta ad una persona fisica per via di un rapporto giuridico tra lâente o la societĂ che è obbligata a corrisponderla. In Italia il sistema pensionistico pubblico è finanziato con lâimposizione fiscale, ossia con lâobbligo di pagare i contributi per le assicurazioni, che prendono la forma di imposte dirette o indirette.
Bisogna però stare molto attenti, perchĂŠ ci sono alcuni errori da non commettere. In particolare ce nâè uno che rischia di far diminuire o addirittura di perdere lâassegno della pensione. Ad averlo stabilito è il Tribunale, dunque è bene stare molto attenti a come ci si comporta per non incappare in pesanti conseguenze.
Câè un errore che potrebbe essere commesso e che rischia di far abbassare o addirittura perdere lâassegno di pensione. Lo ha stabilito il Tribunale di Lucca con una sentenza datata 7 marzo 2023. Stando a quanto emerso, câè la non cumulabilitĂ del trattamento pensionistico con la cosiddetta quota 100. Senza che vengano introdotte sanzioni, per lo meno.
Il giudice ha deciso che la previsione contenuta nelle circolari dellâINPS va tradotta con una vera e propria sanzione che non deve essere introdotta dallâIstituto previdenziale. In particolare, si fa riferimento ad un caso in cui un pensionato con quota 100 dal 1° aprile 2019 ha proposto opposizione giudiziale per il provvedimento con cui lâINPS gli aveva chiesto la restituzione di tutta la somma percepita a titolo di pensione durante i giorni 13 e 14 luglio, quando il protagonista della vicenda aveva prestato attivitĂ di lavoro dipendente.
Sempre per la sentenza, inoltre, si afferma che la previsione contenuta allâinterno della circolare INPS può essere intensa come lesiva anche del principio di proporzionalitĂ . Ecco perchĂŠ è stato accolto il ricorso del lavoratore, condannandolo però a restituire comunque solo i maggiori importi percepiti a fronte della prestazione di lavoro subordinato.
Bisogna dunque stare molto attenti al rapporto ambivalente tra lâassegno pensionistico e la quota 100. Ci sono stati diversi casi in questi anni di conflitti tra persone ed INPS per via delle retribuzioni ricevute che poi sono state revocate proprio a fronte di una prestazione lavorativa da dipendente del pensionato.
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