Durissimo colpo per migliaia di pensionati: l’assegno mensile può venire sospeso in certi casi. Vediamo insieme tutti i dettagli.
Vedersi sospeso di punto in bianco l’assegno mensile è un vero colpo al cuore. Colpo che stanno ricevendo migliaia di persone in questi giorni. Vediamo insieme cosa sta succedendo.
Da settimane la questione delle pensioni è tornata ad occupare il centro della scena ed è ricominciato il braccio di ferro tra Governo e sindacati. Obiettivo comune è il superamento della legge Fornero ma non c’è unanimità sui tempi e sui modi. Le principali firme sindacali spingono sull’acceleratore delle uscite anticipate; il Governo Meloni frena gli entusiasmi a causa della mancanza di risorse economiche. Cosa accadrà? Le ipotesi sono tante come tanti sono anche i rischi e qualcuno potrebbe rimetterci addirittura la pensione.
Pensione: ecco chi rischia di perdere tutto
Il mondo previdenziale ha subito due cambiamenti decisivi: il primo è stato il passaggio dal sistema di calcolo retributivo a quello contributivo voluto dalla riforma Dini del 1995; il secondo è stato la riforma dell’ex ministro Fornero che ha fissato l’età pensionabile a 67 anni con almeno 20 di contributi.
Un’età pensionabile spostata così in avanti non favorisce l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro. Tuttavia il rischio è di far crollare tutto il sistema come un castello di carte. Se non si troverà una quadra che tenga insieme risorse economiche e uscite anticipate, ben tre misure di prepensionamento potrebbero venir cancellate: Quota 103, Ape sociale e Opzione donna. Va da sé che tutti coloro che nel 2024 avrebbero i requisiti necessari per accedere alla pensione con una di queste tre misure, resteranno fregati e dovranno attendere ancora anni prima di poter lasciare il lavoro.
Nello specifico Quota 103 consente di andare in pensione a 62 anni con almeno 41 di contributi. Ape sociale, invece, permette il pensionamento a 63 anni con minimo 30 di contributi ma si rivolge unicamente a chi ha una disabilità pari almeno al 74%, o a chi svolge la mansione di caregiver o a chi pratica un lavoro usurante. Non è una vera e propria pensione ma una specie di “Reddito ponte” che accompagna una persona fino al raggiungimento della pensione di vecchiaia a 67 anni.
Infine Opzione donna si rivolge solo alle donne e neanche a tutte ma solo a queste tre categorie: caregiver, dipendenti di aziende in crisi, lavoratrici con disabilità pari o superiore al 74%. Con Opzione donna si può accedere alla pensione a 60 anni – 59 se c’è un figlio, 58 in presenza di due o più figli- con 35 di contributi. Se, pertanto, una donna nel 2024 avesse tutti i contributi ma questa forma di pensione anticipata venisse cancellata e si tornasse alla legge Fornero, la lavoratrice in questione dovrebbe attendere dai 7 ai 9 anni in più per smettere di lavorare.