Quota 100 è stato uno strumento pensionistico molto apprezzato negli anni precedenti e, per questo motivo, potrebbe essere reintrodotto.
Nel 2019, l’approvazione di Quota 100 è stata accolta con enorme entusiasmo da coloro che lamentavano gli effetti dannosi dei requisiti eccessivamente stringenti imposti dalla Legge Fornero.
Non c’erano, fino a quel momento, valide opzioni che permettessero ai contribuenti di interrompere la propria carriera lavorativa senza subire significative perdite sull’importo della prestazione.
Fino al 31 dicembre 2021, la misura ha consentito a numerosi lavoratori di accedere alla pensione anticipata, senza dover attendere il compimento dei 67 anni (attuale età pensionabile). Quota 100, infatti, era accessibile con 62 anni di età e 38 anni di contribuzione. Un vantaggio non indifferente, se si pensa che è stato possibile smettere di lavorare ben 5 anni prima del previsto.
Il successo della misura di flessibilità in uscita è legato anche ad un’altra circostanza. Si tratta di un meccanismo pensionistico che non prevedeva penalizzazioni aggiuntive sulla cifra dell’assegno spettante, a differenza di altri strumenti, come Opzione Donna.
Nella Legge di Bilancio 2022, tuttavia, è stato deciso di non rinnovare Quota 100, sostituendola con Quota 102 e consentendo l’uscita anticipata a coloro che avessero raggiunto 64 anni di età e 38 anni di contribuzione. L’ultima manovra finanziaria, infine, ha introdotto Quota 103, riducendo l’anzianità anagrafica a 62 anni, ma innalzando quella contributiva a 41 anni.
Sia Quota 102 sia Quota 103, però, non hanno avuto il successo sperato, a causa dei requisiti più stringenti per l’accesso al pensionamento. In attesa della Riforma delle pensioni (che dovrebbe essere approvata per la fine della legislatura), il Governo sta pensando a nuove soluzioni, per scongiurare il ritorno alla sola Legge Fornero.
A tal fine, potrebbe anche essere reintrodotta Quota 100. Ma si tratta della soluzione più conveniente? Alcuni lavoratori possono ancora beneficiarne.
Quota 100: chi potrà usufruire della pensione anticipata anche per il 2024?
Per il prossimo anno, alcuni lavoratori potranno ancora interrompere la propria carriera professionale grazie a Quota 100. Una delle caratteristiche della misura, infatti, è la cristallizzazione del diritto alla pensione. Cosa significa? Che chi ha raggiunto i presupposti previsti dalla normativa entro il 31 dicembre 2021 può smettere di lavorare grazie a Quota 100 anche nel 2024.
Si tratta, in pratica, di coloro che sono nati nel 1959 e che hanno compiuto 62 anni di età nel 2021. Avranno, ormai, 65 anni di età ma, se non sono riusciti a raggiungere i 41 anni di contributi, Quota 100 continua ad essere l’unico strumento di uscita anticipata dal mondo lavorativo disponibile. È, quindi, l’alternativa perfetta per chi rimane senza lavoro e non può maturare i 41 anni di contributi necessari per Quota 103.