Lavorare quando le temperature sono troppo alte non sempre è possibile. Ecco perché il datore di lavoro de ve proteggerti dal caldo
Il caldo afoso di queste settimane sta mettendo in difficoltà moltissimi italiani. Uscire di casa nelle ore più calde della giornata è impossibile e anche la notte sta diventando difficile riuscire a dormire.
Ma se a volte la soluzione per molti che sono in casa è quello di accendere il condizionatore o di cercare refrigerio in zone d’ombra o più fresche, per tantissimi lavoratori le temperature esagerate possono diventare un vero problema. Ragion per cui il datore di lavoro deve proteggerti dal caldo e tutelarti anche in questi casi, ma non sempre si conoscono i propri diritti. Ecco, quindi, a cosa puoi appellarti quando sei al lavoro e il caldo non concede tregua.
La legge italiana stabilisce che il datore di lavoro è obbligato ad assicurare ai suoi dipendenti condizioni di lavoro appropriate e idonee. Questo vuol dire che, durante l’orario di lavoro il dipendente deve essere messo nelle condizioni di poter lavorare, senza subire i danni degli agenti esterni. Purtroppo, molte volte il lavoratore non è a conoscenza di questi diritti e lascia correre anche situazioni al limite del legale.
Nelle giornate di grande caldo, infatti, il lavoratore ha il diritto di poter lavorare in condizioni ambientali adatte alla propria mansione. In questi casi non è previsto il diritto di avere pause più lunghe o permessi nelle giornate di lavoro estivo, ma il lavoratore ha comunque il diritto di chiedere un permesso se il caldo eccessivo dipende dal luogo di lavoro. Nello specifico, il dipendente può andare via se l’innalzamento delle temperature sul luogo di lavoro è dovuto a malfunzionamenti di strumenti e apparecchiature presenti, oppure se vi sono eventi atmosferici di rilevanza eccezionale.
Nel caso di gran caldo dovuto a temperature estreme, infatti, è possibile smettere di lavorare. In questo caso il datore di lavoro potrà ricorrere alla Cassa Integrazione Ordinaria. L’Inps infatti stabilisce che i lavoratori possono bloccare le loro attività nel caso di temperature superiori a 30 gradi e se queste impediscono le attività lavorative. Possono lasciare il luogo di lavoro se l’attività si svolge in luoghi non protetti dal sole o se la mansione prevede l’utilizzo di strumenti incompatibili con il calore eccessivo. Proprio per questo è importante conoscere i propri diritti e pensare anche alla propria salute, soprattutto in momenti di grande difficoltà come il grande caldo potrebbe rappresentare.
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