Lo scorso marzo l’UE ha approvato la DCG, la direttiva case green: per gli italiani è in arrivo una stangata. Anche i notai e Confedilizia chiedono al Governo delle risposte.
La direttiva case green prevede che tutti gli immobili passino in classe D entro il 2033. Il Parlamento UE, com’è noto, ha approvato la direttiva e ciò obbliga tutti gli Stati membri ad adeguarsi, ovvero ad attuare tutte le misure previste per l’efficientamento energetico degli edifici più vetusti o inquinanti.
La direttiva vuole nello specificio che le case e gli appartamenti (edifici residenziali) raggiungano la classe energetica E entro il 2030 e la classe energetica D entro il 2033. per gli edifici residenziali.
L’obiettivo dichiarato della direttiva è dunque quello di agire prioritariamente sul 15% degli edifici che sprecano più energia e inquinano di più (quelli collocati dai diversi Stati membri nella classe energetica più bassa, la G). In Italia la situazione è abbastanza grave, dato che gli edifici drammaticamente energivori, secondo l’ISTAT, sono quasi due milioni, sul totale di dodici milioni.
Evidentemente, la DCG è un guaio per l’Italia e gli italiani, che saranno chiamati a pagare lavori di ristrutturazione parecchio gravosi (dai 5.000 ai 50.000 euro, secondo gli ultimi calcoli). Anche il Consiglio nazionale dei notai ha voluto lanciare un all’allarme, unitamente a Confedilizia, che si è appena appellata al Governo.
Direttiva case green: l’allarme dei notai sul crollo del mercato immobiliare
Il settore immobiliare in Italia sta già subendo un’importante trasformazione, e con l’avvicinarsi delle scadenze del DCG, la situazione potrebbe peggiorare, mese dopo mese. Tutti sono preoccupati a proposito dei mutui e del valore delle proprietà. Secondo le stime del Consiglio Nazionale dei Notai, il mercato immobiliare italiano potrebbe assistere a un calo del 10,7% nel numero di compravendite entro la fine del 2023.
Alcune città, come Torino e Bologna, evidenziano un trend di crescita, mentre altre, soprattutto Milano e Napoli, subiscono una contrazione evidente del mercato. Secondo i notai il mercato continua a essere vivo nelle città dove il costo degli immobili non è ancora altissimo: solo lì le compravendite hanno ancora vivacità. Quando il valore delle transazioni immobiliari è più alto, come a Roma, Napoli e Milano, si registra un drastico calo.
Confedilizia, storica organizzazione di proprietari di casa, ha di recente chiesto al Governo un intervento risolutivo per rispondere alle prevedibili conseguenze negative legate all’adozione delle direttive europee. Il presidente Giorgio Spaziani Testa ha sottolineato il dato del rallentamento del mercato e la spinta al ribasso dei prezzi. Per ora il Governo lavora a emendare la DCG, ma per Confedilizia non basta.