Come si riconoscono, per legge, gli invalidi parziali e quali agevolazioni sono loro concesse? Ecco una guida sintetica sull’argomento.
Molti contribuenti nutrono dubbi sulla precisa percentuale di invalidità che legalmente dà diritto al riconoscimento dello stato da invalido parziale. Le incertezze persistono anche a proposito delle prestazioni economiche concesse agli invalidi parziali e ai diritti acquisiti. Come, per esempio, l’assegno ordinario di invalidità, la pensione di invalidità civile e il prepensionamento.
Detta in breve, per l’INPS e l’ASL, le persone invalide parziali sono coloro a cui è stata riconosciuta una percentuale di invalidità tra il 75 e il 99%. Con il 100% di invalidità si è invece riconosciuti come invalidi totali. Un’invalidità parziale dà accesso a molte agevolazioni di tipo fiscale e sanitario, ma garantisce anche varie prestazioni economiche.
Cosa spetta di preciso alle persone con invalidità parziale? Innanzitutto, si ha diritto all’assegno ordinario di invalidità, calcolato in base ai contributi versati e sempre compatibile con l’attività lavorativa. Poi c’è l’assegno di assistenza (alternativo alla pensione di invalidità civile) di 313,91 euro al mese, quando il reddito dell’invalido è inferiore a 5.391 euro. Per accedere all’assegno si deve avere, in una delle gestioni facenti capo all’INPS almeno cinque anni di contributi, di cui tre versati nell’ultimo quinquennio.
A questi aiuti economici si somma l’esenzione totale dal ticket sulle prestazioni specialistiche e di diagnosi strumentale. Sì ha sempre diritto a protesi e ausili necessari per la patologia riconosciuta, ovvero a presidi medici gratuiti.
Nota è la possibilità per tutti i disabili di ottenere un contrassegno valido per usufruire dei parcheggi speciali (parking per disabili). E poi ci sono le agevolazioni previdenziali. A partire dall’Ape Sociale: un assegno mensile fino al perfezionamento del requisito di pensione di vecchiaia.
L’assegno è calcolato allo stesso modo della futura pensione, ma non può superare i 1.500 euro mensili. C’è anche la pensione anticipata con quarantuno anni di contributi per lavoratori con invalidità superiore al 74%.
L’invalido parziale gode di scelta prioritaria della sede di lavoro. Inoltre, i lavoratori del pubblico impiego con invalidità superiore ai due terzi possono vantare numerose agevolazioni sul luogo e il tempo di lavoro, e due mesi di contributi figurativi per ogni anno lavorato, fino a un massimo di cinque anni. Lavorativamente si ha altresì diritto al congedo per cure relative all’infermità riconosciuta, fino a un massimo di trenta giorni all’anno, e al collocamento mirato (categorie protette).
Grazie alla Legge 104, si possono ottenere agevolazioni fiscali, permessi retribuiti, congedo straordinario, scelta della sede di lavoro e altri aiuti.
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