La pensione a 63 anni è garantita per alcune categorie di lavoratori. Scopriamo chi può anticipare il pensionamento di quattro anni.
Il sistema pensionistico italiano prevede diversi scivoli di pensionamento anticipato riservato solamente ad alcuni cittadini. Tutti gli italiani possono andare in pensione a 67 anni di età con 20 anni di contributi.
Questa misura – la pensione di vecchiaia – è strutturale fino al 2026 insieme alla pensione per i precoci (41 anni di contributi di cui uno maturato prima del 19 anni) e alla pensione anticipata ordinaria (41 anni e dieci mesi di contributi per le donne e 42 anni e dieci mesi per gli uomini).
Il sistema pensionistico, poi, prevede scivoli di pensionamento anticipato con scadenza il 31 dicembre 2023. Parliamo di Quota 103 che permette di lasciare il lavoro a 62 anni di età con 41 anni di contributi e di Opzione Donna che garantisce il pensionamento a 60, 59 e 58 anni di età con 35 anni di contributi. La prima misura potrebbe essere prorogata nel 2024 mentre la seconda potrebbe anche sparire. Infine c’è l’APE Sociale, lo scivolo che si rivolge a invalidi al 74%, caregiver da almeno sei mesi, disoccupati e addetti alle mansioni gravose.
APE sociale e pensionamento a 63 anni, requisiti e domanda
Tra gli addetti alle mansioni gravose che possono andare in pensione con l’APE Sociale troviamo i netturbini. L’attività è considerata pericolosa e di conseguenza è concesso loro il pensionamento anticipato (grazie alla Legge di Bilancio 2022). Inail e INPS hanno ritenuto opportuno garantire maggiori tutele alle professioni che gestiscono e smaltiscono i rifiuti.
I netturbini, dunque, possono lasciare il lavoro al compimento dei 63 anni avendo maturato 36 anni di contributi (non necessariamente tutti lavorando come netturbino). Condizione necessaria è che il lavoro gravoso sia stato svolto almeno per la metà della carriera lavorativa. In alternativa, l’APE Sociale può essere richiesta anche da chi ha ricoperto la mansione gravosa per sei anni negli ultimi sette o per sette anni negli ultimi dieci al momento dell’inoltro della domanda di pensionamento.
Proprio con riferimento alla richiesta di accesso alla pensione ricordiamo che la domanda di dovrà presentare entro il 31 marzo o entro il 15 luglio. La seconda data non garantisce l’accettazione automatica della pensione. In generale prima occorrerà richiedere il riconoscimento dei requisiti e poi si potrà fare la vera domanda di pensionamento. Sarà l’INPS ad accertare la soddisfazione dei requisiti e a decidere se l’indennità erogata fino alla maturazione dei requisiti per la pensione di vecchiaia sarà erogata o meno. Ricordiamo che l’importo massimo ottenibile con l’APE Sociale è di 1.500 euro.