Andare in pensione a 67 anni potrebbe non essere più possibile. Le ultime notizie stanno spaventando i lavoratori, ecco cosa sappiamo.
Niente pensionamento a 67 anni e serviranno molti più anni di contributi per la pensione anticipata. I lavoratori sono spaventati e confusi. Programmare la pensione non è mai stato difficile come in questo momento. Alcuni scivoli scadranno a breve come Quota 103, Opzione Donna e l’Ape sociale e si attende una Riforma delle Pensioni che modifichi in meglio il sistema pensionistico attuale. O almeno questo è quello che sperano i cittadini.
Abbiamo capito che ci vorranno ancora degli anni prima che tale Riforma si avveri. Sarà necessario accumulare le giuste risorse per creare forme strutturali e flessibili. Di conseguenza i lavoratori che progettano il pensionamento tra tre/quattro anni hanno poche possibilità di poter capire fin da oggi come andare in pensione. I dubbi nascono dal fatto che nel 2026 anche la pensione di vecchiaia sarà modificabile e le previsioni parlano di un innalzamento dei requisiti anagrafici.
Pensioni, non basteranno più 67 anni: ecco da quando
Oggi le uniche misure strutturali sono la pensione di vecchiaia, la pensione anticipata ordinaria e la pensione per i precoci. Fino al 2026 si potrà sicuramente lasciare il lavoro a 67 anni di età con 20 anni di contributi accumulati. In alternativa con 42 anni e dieci mesi di contributi (un anno in meno per le donne) o con 41 anni di contributi avendone maturato almeno uno prima dei 19 anni e appartenendo ad una categoria dell’APE Sociale.
Dal 2026 tali scivoli potrebbero essere modificati e affiancati da nuove forme di pensionamento. Tra i progetti Quota 41 per tutti che favorirebbe molti lavoratori. Ma la paura è che per l’adeguamento delle pensioni alla stima di vita i requisiti della pensione di vecchiaia possano cambiare in peggio.
I 67 anni di età potrebbero non essere più la soglia di pensionamento dopo il 2026. L’aumento della vita media delle persone potrebbe far slittare in avanti il requisito di qualche mese. Stesso destino per le pensioni anticipate. La stima è di due/tre mesi (lo scatto ammesso è di massimo tre mesi ogni biennio).
Significa che invece dei 67 anni, a breve potrebbero servirne 67 e 3 mesi per il pensionamento più i venti anni di contributi. E per l’anticipo potrebbero essere richiesti 43 anni e un mese di contributi per gli uomini e 42 anni e un mese per le donne. Tenendo conto della finestra mobile di tre mesi per avere la prima rata pensionistica i tempi si allungherebbero ancora.