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Decreto flussi 2023, cosa cambia da oggi in Italia dopo l’ok del Governo Meloni

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Anna Di Donato

Tanti cambiamenti quelli presenti nel nuovo decreto flussi 2023, approvato di recente dall’esecutivo Meloni. 

L’attuale esecutivo Meloni ha optato per l’approvazione del nuovo decreto flussi 2023. L’obiettivo del governo è quello di promuovere un tipo di immigrazione legale.

Decreto flussi 2023, quali sono le novità
Decreto flussi 2023, quali sono le novità-ilovetrading.it

Attraverso il nuovo decreto, si mira a far crescere il numero di persone che entreranno regolarmente in Italia, fino a 452 mila. Tutto questo, in un arco di tre anni.

Da quanto si è appreso finora, pare che tale decreto avrà piena funzione nell’autunno di quest’anno. A questo decreto, avranno accesso solo lavoratori dipendenti e autonomi, entro i limiti fissati dalle quote annuali di ammissione.

L’accesso sarà inoltre consentito a cittadini di Paesi che hanno siglato intese di riammissione, o cittadini le cui origini siano italiane che hanno fatto iscrizione a elenchi speciali.

Non si potrà più entrare in Italia in modo incontrollato per cittadini che vengono da altri Paesi che non collaborano con le politiche previste dall’esecutivo in materia di immigrazione clandestina e non saranno riammessi gli espulsi. Per costoro ci saranno limitazioni severe o anche il blocco degli accessi.

Flussi 2023, cambiamenti e funzionamento del decreto

Con il termine flussi ci si riferisce all’arrivo di persone da Stati extracomunitari, che possono essere ammessi nel nostro Paese per alcune ragioni, tra cui, il motivo principe è il lavoro.

Decreto flussi 2023: quali sono i cambiamenti più significativi
Decreto flussi 2023: quali sono i cambiamenti più significativi -ilovetrading.it

Con questo decreto, l’Italia intende regolamentare l’accesso per motivi di lavoro, anche se sono ammessi determinati tipi di impiego e non tutti. La gran parte della quota di ammissione annuale sarà destinata a lavoratori stagionali.

Le quote saranno mirate per i settori agricolo-turistico, solo per Stati di origine e transito che siglano intese per agevolare l’immigrazione legale e combattere quella irregolare.

Le domande di nulla osta, inoltre, dovranno essere inoltrate da enti lavorativi scritti nel decreto. Si tratta di una forma di assicurazione per il Governo che così ha persone davvero interessate a lavorare, ma anche per chi lavora, perché gli enti si occuperanno di tutto il percorso di assunzione.

Il decreto stabilisce una copertura di 452 mila ingressi per lavoro nell’arco di 3 anni, ergo fino al 2025. Nel dettaglio, 136 mila nel 2023, 151 mila nel 2024, 165 mila nel 2025.

Potranno fare domanda elettricisti, idraulici, badanti. Per quanto concerne lavoratori non stagionali, autonomi e subordinati, saranno ammessi anche coloro che vogliono un impiego nel settore edilizio, alimentare, cantieristica navale, turistico alberghiero, telecomunicazioni, meccanico, settore agricolo e turistico.

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