Spesso sottovalutata, la causale del bonifico riveste primaria importanza. Vediamo come scriverla correttamente in base al tipo di trasferimento di denaro.
La corretta compilazione di un bonifico passa anche dalla causale. Si tratta di un campo spesso sottovalutato ma che riveste primaria importanza nel caso di eventuali controlli e accertamenti fiscali da parte dell’Agenzia delle Entrate. Ed in particolar modo qualora vengano effettuati trasferimenti di denaro tra familiari, amici o conoscenti. Non indicare la causale espone a maggiori possibilità che vengano richiesti, in caso di controlli del Fisco, ulteriori chiarimenti in merito all’importo di denaro versato e a specifici movimenti, tanto più se di importo elevato.
Ecco perché è utile sapere come, caso per caso, sia consigliabile compilarlo dimostrando in tal modo le ragioni delle specifiche movimentazioni di denaro in entrata ed in uscita. Ricordiamo infatti che compilare la causale non è obbligatorio ed anche per questo si tende spesso ad omettere l’inserimento di informazioni in questo campo. Ma questa autodichiarazione rappresenta una sorta di tutela ed i dati presenti vengono conservati anche dalla banca.
Causale di un bonifico, cosa indicare? Tutti i casi da considerare
In tutti i casi va da sé che una corretta causale debba essere comprovata da specifica documentazione. Ad esempio in caso di pagamenti relativi a forniture di beni, prodotti, servizi o merci è bene indicare il numero della fattura di riferimento e specificare se si tratta di un pagamento in acconto o a saldo. Nel caso di bonus fiscali esiste il bonifico parlante, contenente (rispetto all’ordinario) alcune informazioni in più per ‘legare’ il pagamento alla relativa fattura.
In caso di giroconto invece non vi sono problemi ed è sufficiente scrivere nella causale ‘giroconto’ (ed eventualmente ‘ripristino provvista’ se si va a rimpolpare un conto in rosso) dato che il trasferimento avviene tra conti correnti appartenenti allo stesso soggetto. In caso di compravendita immobiliare sarà sufficiente indicare in causale “compravendita immobile” aggiungendo eventualmente i dati di ubicazione dell’abitazione o del terreno nonché il fatto che si tratti di una caparra, di un acconto o del saldo.
Qual è invece la causale per locazione e affitto? Semplice, basta indicare la dicitura “canone di locazione” oppure “canone di affitto” aggiungendo la relativa mensilità o annualità ed eventualmente se si tratti di arretrati del saldo di un mese/anno.
Passiamo alla compravendita tra privati ad esempio di un veicolo o di una moto. Si tratta di somme non imponibili (a meno che a vendere non sia un imprenditore commerciale). Sarebbe opportuno indicare in modo specifico che la somma fa riferimento ad una compravendita indicando, se veicolo, anche la targa. E conservando i documenti di riferimento.
Risarcimento danni, donazioni e prestiti
Se si effettua un risarcimento danni è bene descrivere l’evento al quale tale importo fa riferimento con una sintetica descrizione. Normalmente queste somme non sono tassabili ad eccezione di quelle relative a mancati guadagni, per perdita di chance o lucro cessante. Per donazioni e regali tra parenti inviando somme di valore modico ovvero senza la necessità di ricorrere ad un notaio (donazione indiretta) va indicato in causale in modo chiaro che si tratta di una donazione eventualmente specificandone il motivo, dal matrimonio al compleanno all’anniversario etc.
Causali come “regalo per acquisto auto”, “donazione per comprare casa”, sono un esempio di ciò che dovrebbe essere indicato. Infine in caso di prestito tra privati (lecito solo qualora sia occasionale) è possibile limitarsi alla causale “prestito” oppure “restituzione” o specificarne meglio i motivi.