Le difficoltà per chi ha un mutuo a tasso variabile sono, in questo periodo, enormi. Come è possibile evitare le maxi rate e ammortizzare gli aumenti? Le strade utili
Gli italiani che hanno un mutuo a tasso variabile aperto stanno toccando con mano le conseguenze dell’aumento dei tassi da parte della Bce per contrastare l’inflazione galoppante. Le rate mensili calibrate sulla loro sostenibilità economica legata a buste paga e risparmi, hanno raggiunto livelli record crescendo a ritmi divenuti per molti insostenibili.
Tanto da spingere molte persone ad informarsi per cercare di capire se vi sia la possibilità di modificare le condizioni del proprio mutuo così da allungarlo ed andare ad ammorbidire la rata. Vediamo dunque quali sono le possibilità per alleggerire i pagamenti.
Si tratta di un percorso che implica, come prima possibilità, di andare a rinegoziare il mutuo con il proprio istituto bancario, pertanto deve trovare la disponibilità della banca, che a sua discrezione potrà decidere se avviare la pratica oppure rigettarla. La rinegoziazione consente di spostare la data di scadenza prevista spalmando il mutuo su un maggior numero di anni.
Ma applicando la legge 197/2002 la banca sarà obbligata a concedere la rinegoziazione da tasso variabile e fisso andando a sostituire con l’Eurirs il parametro Euribor: il requisito è aver richiesto un mutuo fino a 200mila euro, con Isee non superiore a 35mila euro ed ante 2023. In alternativa è possibile effettuare la surroga del mutuo: in questo caso si va a chiudere il mutuo in essere aprendone, con condizioni più favorevoli, uno nuovo, mantenendo chiaramente il medesimo debito; anche in questo caso però è l’istituto di credito a decidere o meno se optare per la surroga.
Ultima possibilità, riservata a chi ha da parte della disponibilità economica, è quella di versarne una certa quantità per andare a ridurre le rate. Oppure di investirla in obbligazioni categoria investment grade, che hanno cedole di importo superiore rispetto al tasso del mutuo, andando in tal modo ad ammortizzare il peso delle rate.
Sono dunque quattro strade percorribili per far fronte alla stretta monetaria della Bce che sta avendo pesantissime ripercussioni sulla quasi totalità dei mutui a tasso variabile. Ed alleggerire in tal modo la rata mensile. Ad avere la peggio è in particolare chi ha sottoscritto da meno anni un mutuo avendo ancora molte rate da pagare: ricordiamo che il mancato pagamento di 18 rate può far scattare il pignoramento.
Ma che la banca può iniziare ad applicare gli interessi di mora, come previsto dal contratto, già a partire da 30 giorni di ritardo. Per la rinegoziazione, nel caso di un mutuo di 25 anni da 140mila euro, il passaggio dal tasso variabile al fisso permetterebbe oggi di risparmiare una somma mensile compresa tra 50 e 75 euro.
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